Page 230 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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Sole non può vedersi            massime quando l’eclisse non sia totale, come
            se non per privazione. necessariamente  bisogna  che  siano  state  le

                                            osservate  dall’autore;  ma  quando  anco  e’  si
          scorgesse  come  lucido,  questo  non  contraria,  anzi  favorisce,  l’opinion

          nostra, avvengaché allora si oppone alla Luna tutto l’emisferio terrestre
          illuminato dal Sole, ché se bene l’ombra della Luna ne oscura una parte,

          questa  è  pochissima  in  comparazione  di  quella  che  rimane  illuminata.
          Quello che aggiugne di più, che in questo caso la parte del margine che

          soggiace  al  Sole  si  mostri  assai  lucida,  ma  non  così  quella  che  resta
          fuori,  e  ciò  derivare  dal  venirci  direttamente  per  quella  parte  i  raggi
          solari  all’occhio,  ma  non  per  questa,  è  bene  una  di  quelle  favole  che

          manifestano le altre finzioni di colui che le racconta; perché, se per farci
          visibile  di  luce  secondaria  il  disco  lunare                L’autor del libretto

          bisogna  che  i  raggi  del  Sole  vengano
                                                                           delle conclusioni va
          direttamente  al  nostro  occhio,  non  vede  il                 accomodando le cose
          poverino che noi mai non vedremmo tal luce
                                                                           a i suoi propositi, e
          secondaria se non nell’eclisse del Sole? e se
          l’esser una parte della Luna remota dal disco                    non i propositi alle cose.

          solare solamente manco assai di mezo grado può deviare i raggi del Sole,
          sì  che  non  arrivino  al  nostro  occhio,  che  sarà  quando  ella  se  ne  trovi

          lontana  venti  e  trenta,  quale  ella  ne  è  nella  sua  prima  apparizione?  e
          come verranno i raggi del Sole, che hanno a trapassar per il corpo della

          Luna,  a  trovar  l’occhio  nostro?  Quest’uomo  si  va  di  mano  in  mano
          figurando le cose quali bisognerebbe ch’elle fussero per servire al suo
          proposito, e non va accomodando i suoi propositi di mano in mano alle

          cose  quali  elle  sono.  Ecco:  per  far  che  lo  splendor  del  Sole  possa
          penetrar la sustanza della Luna, ei la fa in parte diafana, quale è, v. g., la

          trasparenza di una nugola o di un cristallo; ma non so poi quello ch’ei si
          giudicasse,  circa  una  tal  trasparenza,  quando  i  raggi  solari  avessero  a

          penetrare  una  profondità  di  nugola  di  più  di  dua  mila  miglia.  Ma
          ammettasi che egli arditamente rispondesse, ciò potere esser benissimo

          ne i corpi celesti, che sono altre faccende che questi nostri elementari,
          impuri  e  fecciosi,  e  convinchiamo  l’error  suo  con  mezi  che  non
          ammettono  risposta  o,  per  dir  meglio,  sutterfugii.  Quando  ei  voglia

          mantenere che la sustanza della Luna sia diafana, bisogna ch’ei dica che
          ella  è  tale  mentreché  i  raggi  del  Sole  abbiano  a  penetrar  tutta  la  sua

          profondità,  cioè  ne  abbiano  a  penetrar  più  di                 Burla fatta a uno
          dua  mila  miglia,  ma  che  opponendosigliene



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