Page 229 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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per le piazze, che sieno più che notorie a tutti.
SALV. Oh io son più cattivo di voi. Che dite voi di pubbliche o di
notorie? non è egli l’istesso l’esser l’opinioni e l’invenzioni nuove a gli
uomini, che l’esser gli uomini nuovi a loro? se voi vi contentaste della
stima de’ principianti nelle scienze, che vengon su
È l’istesso esser
di tempo in tempo, potreste farvi anco inventore
le opinioni nuove a
sin dell’alfabeto, e così rendervi ad essi
gli uomini, ed esser
ammirando; e se ben poi col progresso del tempo
gli uomini nuovi
si scoprisse la vostra sagacità, ciò poco pregiudica
al vostro fine, perché altri sottentrano a mantenere alle opinioni.
il numero de i fautori. Ma torniamo a mostrare al Sig. Simplicio la
inefficacia de i discorsi del suo moderno
Luce secondaria della
autore, ne i quali ci sono falsità e cose non Luna apparisce in
concludenti ed inopinabili. E prima, è falso
forma di anello,
che questa luce secondaria sia più chiara cioè chiara nell’estrema
intorno all’estremo margine che nelle parti di
circonferenza e non
mezo, sì che si formi quasi un anello o
cerchio più nel mezo, e perché.
Modo di osservar la
luce secondaria risplendente del resto del campo. Ben è vero che
guardando la Luna posta nel crepuscolo, si
della Luna.
mostra, nel primo apparire, un tal cerchio, ma con
inganno che nasce dalla diversità de i confini con i quali termina il disco
lunare, sparso di questa luce secondaria: imperocché dalla parte verso il
Sole confina con le corna lucidissime della Luna, e dall’altra ha per
termine confinante il campo oscuro del crepuscolo, la relazion del quale
ci fa parere più chiaro l’albore del disco lunare, il quale nella parte
opposta viene offuscato dallo splendor maggiore delle corna. Che se
l’autor moderno avesse provato a farsi ostacolo tra l’occhio e lo splendor
primario col tetto di qualche casa o con altro tramezzo, sì che visibile
restasse solamente la piazza della Luna fuori delle corna, l’avrebbe
veduta tutta egualmente luminosa.
SIMP. Mi par pur ricordare che egli scriva d’essersi servito di un simile
artifizio per nascondersi la falce lucida.
SALV. Oh come questo è, la sua, che io stimava inavvertenza, diventa
bugia; la quale pizzica anco di temerità, poiché ciascheduno ne può far
frequentemente la riprova. Che poi nell’eclisse
Disco della Luna
nell’eclisse del del Sole si vegga il disco della Luna in altro
modo che per privazione, io ne dubito assai, e
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