Page 224 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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quanto di notte, ma che ’l suo lume si mostri maggiore di notte perché
          noi la vediamo nel campo oscuro del cielo; ed il giorno, per esser tutto

          l’ambiente  assai  chiaro,  sì  che  ella  di  poco  lo  avanza  di  luce,  ci  si
          rappresenta assai men lucida.

          SALV.  Or  ditemi:  avete  voi  veduto  mai  in  su  la  meza  notte  il  globo
          terrestre illuminato dal Sole?

          SIMP. Questa mi pare una domanda da non farsi se non per burla, o vero
          a qualche persona conosciuta per insensata affatto.

          SALV. No, no, io v’ho per uomo sensatissimo, e fo la domanda sul saldo:
          e però rispondete pure, e poi se vi parrà che io parli a sproposito, mi
          contento  d’esser  io  l’insensato;  ché  bene  è  più  sciocco  quello  che

          interroga scioccamente, che quello a chi si fa interrogazione.
          SIMP. Se dunque voi non mi avete per semplice affatto, fate conto ch’io

          v’abbia risposto, e detto che è impossibile che uno che sia in Terra, come
          siamo noi, vegga di notte quella parte della Terra dove è giorno, cioè che
          è percossa dal Sole.

          SALV. Adunque non vi è toccato mai a veder la Terra illuminata se non di
          giorno; ma la Luna la vedete anco nella più profonda notte risplendere in

          cielo: e questa, Sig. Simplicio, è la cagione che vi fa credere che la Terra
          non risplenda come la Luna; che se voi poteste veder la Terra illuminata

          mentreché voi fuste in luogo tenebroso come la nostra notte, la vedreste
          splendida  più  che  la  Luna.  Ora,  se  voi  volete  che  la  comparazione

          proceda bene, bisogna far parallelo del lume della Terra con quel della
          Luna veduta di giorno, e non con la Luna notturna, poiché non ci tocca a
          veder la Terra illuminata se non di giorno. Non sta così?

          SIMP. Così è dovere.
          SALV. E perché voi medesimo avete già confessato d’aver veduta la Luna

          di giorno tra nugolette biancheggianti e similissima, quanto all’aspetto,
          ad una di esse, già primamente venite a confessare che quelle nugolette,

          che pur son materie elementari, son atte a ricever
                                                                                Nugole atte ad
          l’illuminazione quanto la Luna, ed ancor più, se                      essere illuminate dal

          voi vi ridurrete in fantasia d’aver vedute talvolta
                                                                                Sole non meno che
          alcune nugole grandissime, e candidissime come                        la Luna.
          la neve; e non si può dubitare che se una tale si

          potesse  conservar  così  luminosa  nella  più  profonda  notte,  ella
          illuminerebbe i luoghi circonvicini più che cento Lune. Quando dunque

          noi fussimo sicuri che la Terra si illuminasse dal Sole al pari di una di
          quelle  nugolette,  non  resterebbe  dubbio  che  ella  fusse  non  meno



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