Page 222 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
P. 222

altre  gemme  e  cristalli,  che  non  han  che  fare  con  l’illusioni  delle
                                          madreperle,  saran  ben  prodotte  queste  ancora.
            Le apparenti
                                          Intanto,  per  non  tagliar  l’occasione  ad  alcuno,
            inegualità della
                                          tacerò  la  risposta  che  ci  andrebbe,  e  solo
            Luna non si possono
                                          procurerò  per  ora  di  sodisfare  alle  obbiezioni
            imitar per via di
                                          portate  dal  Sig.  Simplicio.  Dico  per  tanto  che
            più e meno opaco e
                                          questa  vostra  è  una  ragion  troppo  generale,  e
            perspicuo.
                                          come voi non l’applicate a tutte le apparenze ad

          una ad una che si veggono nella Luna, e per le quali io ed altri si son
          mossi  a  tenerla  montuosa,  non  credo  che  voi  siate  per  trovare  chi  si
          soddisfaccia di tal dottrina; né credo che voi stesso né l’autor medesimo

                                          trovi in essa maggior quiete, che in qualsivoglia
            Vedute varie della
            Luna imitabili con            altra  cosa  remota  dal  proposito.  Delle  molte  e
                                          molte apparenze varie che si scorgono di sera in
            qualsivoglia materia
                                          sera in un corso lunare, voi pur una sola non ne
            opaca.
                                          potrete imitare col fabbricare una palla a vostro

          arbitrio di parti più e meno opache e perspicue e che sia di superficie
          pulita;  dove  che,  all’incontro,  di  qualsivoglia  materia  solida  e  non

          trasparente si fabbricheranno palle le quali, solo con eminenze e cavità e
          col ricevere variamente l’illuminazione, rappresenteranno l’istesse viste

          e mutazioni a capello, che d’ora in ora si scorgono nella Luna. In esse
          vedrete  i  dorsi  dell’eminenze  esposte  al  lume  del  Sole  chiari  assai,  e

          doppo di loro le proiezioni dell’ombre oscurissime; vedrete le maggiori e
          minori, secondo che esse eminenze si troveranno più o meno distanti dal
          confine  che  distingue  la  parte  della  Luna  illuminata  dalla  tenebrosa;

                                     vedrete l’istesso termine e confine, non egualmente
            Apparenze varie
            dalle quali si           disteso,  qual  sarebbe  se  la  palla  fusse  pulita,  ma
                                     anfrattuoso e merlato; vedrete, oltre al detto termine,
            argomenta la
            montuosità nella         nella  parte  tenebrosa,  molte  sommità  illuminate  e
                                     staccate  dal  resto  già  luminoso;  vedrete  l’ombre
            Luna.
                                     sopradette, secondoché l’illuminazione si va alzando,

          andarsi elleno diminuendo, sinché del tutto svaniscono, né più vedersene
          alcuna  quando  tutto  l’emisferio  sia  illuminato;  all’incontro  poi,  nel
          passare  il  lume  verso  l’altro  emisfero  lunare,  riconoscerete  l’istesse

          eminenze osservate prima, e vedrete le proiezioni dell’ombre loro farsi al
          contrario ed andar crescendo: delle quali cose torno a replicarvi che voi

          pur una non potrete rappresentarmi col vostro opaco e perspicuo.
          SAGR. Anzi pur se ne imiterà una, cioè quella del plenilunio, quando, per



                                                          222
   217   218   219   220   221   222   223   224   225   226   227