Page 221 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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esser rotonde, incorruttibili; e così ne’ residui che circondano queste otto
          minori  sferette,  vi  se  ne  possono  intendere  altre;  talché  finalmente,

          risolvendo  tutto  il  dado  in  palle  innumerabili,  bisognerà  confessarlo
          incorruttibile. E questo medesimo discorso ed una simile resoluzione si

          può far di tutte le altre figure.
          SALV. Il progresso cammina benissimo: sì che quando, v. g., un cristallo

          sferico  avesse  dalla  figura  l’esser  incorruttibile,  cioè  la  facultà  di
          resistere  a  tutte  le  alterazioni  interne  ed  esterne,  non  si  vede  che

          l’aggiugnerli  altro  cristallo  e  ridurlo,  v.  g.,  in  cubo  l’avesse  ad  alterar
          dentro,  né  anco  di  fuori,  sì  che  ne  divenisse  meno  atto  a  resistere  al
          nuovo  ambiente,  fatto  dell’istessa  materia,  che  non  era  all’altro  di

          materia  diversa,  e  massime  se  è  vero  che  la  corruzione  si  faccia  da  i
          contrari,  come  dice  Aristotile;  e  di  qual  cosa  si  può  circondare  quella

          palla di cristallo, che gli sia manco contraria del cristallo medesimo? Ma
          noi  non  ci  accorgiamo  del  fuggir  dell’ore,  e  tardi  verremo  a  capo  de’
          nostri ragionamenti, se sopra ogni particulare si hanno da fare sì lunghi

          discorsi;  oltre  che  la  memoria  si  confonde  talmente  nella  multiplicità
          delle  cose,  che  difficilmente  posso  ricordarmi  delle  proposizioni  che

          ordinatamente aveva proposte il Sig. Simplicio da considerarsi.
          SIMP.  Io  me  ne  ricordo  benissimo;  e  circa  questo  particulare  della

          montuosità della Luna, resta ancora in piede la causa che io addussi di
          tale  apparenza,  potendosi  benissimo  Salvare  con  dir  ch’ella  sia

          un’illusione  procedente  dall’esser  le  parti  della  Luna  inegualmente
          opache e perspicue.
          SAGR. Poco fa, quando il Sig. Simplicio attribuiva le apparenti inegualità

          della Luna, conforme all’opinione di certo Peripatetico amico suo, alle
          parti  di  essa  Luna  diversamente  opache  e  perspicue,  conforme  a  che

          simili illusioni si veggono in cristalli e gemme di più sorti, mi sovvenne
          una materia molto più accomodata per rappresentar                         Madreperle atte a

          cotali  effetti,  e  tale  che  credo  certo  che  quel
                                                                                    imitar l’apparente
          filosofo la pagherebbe qualsivoglia prezo; e queste                       inegualità della

          sono  le  madreperle,  le  quali  si  lavorano  in  varie
                                                                                    superficie della
          figure,  e  benché  ridotte  ad  una  estrema  liscezza,                  Luna.
          sembrano  all’occhio  tanto  variamente  in  diverse

          parti cave e colme, che appena al tatto stesso si può dar fede della loro
          egualità.

          SALV.  Bellissimo  è  veramente  questo  pensiero;  e  quel  che  non  è  stato
          fatto sin ora, potrebbe esser fatto un’altra volta, e se sono state prodotte



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