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fissazione della teoria dei generi letterari.
Politica (Politiká), opera di Aristotele in otto libri, nella quale il filosofo espone il
suo pensiero politico, in polemica più o meno aperta contro il comunismo platonico
e contro l’anarchismo cinico. Storicamente l’individuo, la famiglia e la tribù
(dêmos) precedono lo Stato, ma quest’ultimo è il solo ente completo e
autosufficiente. Parlando della famiglia, Aristotele sostiene la legittimità della
schiavitù e fonda sulla natura l’autorità (peraltro non dispotica) del padre. Nella
parte dedicata all’economia, il commercio e l’usura vengono condannati come
attività innaturali. La critica al comunismo platonico fa perno sul concetto della
necessità della proprietà privata e della famiglia per la vita sociale, alla quale
l’uomo, definito come « animale politico », è d’altronde naturalmente incline. Il
governo non può essere che di uno, o di pochi, o di molti. Ognuna delle forme di
governo predette è buona, e ogni popolo sceglie quella più conforme alle sue
condizioni. La monarchia può però degenerare in tirannia, l’aristocrazia in
oligarchia, e il governo dei molti in « democrazia », intesa nel senso di predominio
dell’arbitrio della moltitudine. La superiorità morale e civile di un popolo giustifica
il suo dominio su altri più arretrati. Per quanto sia stata tramandata incompiuta e
appaia qua e là poco perspicua, l’opera ha avuto su tutta la civiltà occidentale
un’influenza veramente straordinaria.
Politico (IL) o Del potere regio, dialogo di Platone. Composto fra la Repubblica e
Le leggi, esso segna un momento importante nell’evoluzione del pensiero politico di
Platone. Come già nel Sofista, protagonista del dialogo è il « forestiero di Elea »,
per bocca del quale Platone espone, con un andamento trattatistico e sistematico più
che dialogico, le nuove conclusioni della sua ricerca. Oggetto della scienza e
dell’arte del politico sono gli uomini, qui definiti come « bipedi senza coma e
implumi ». Un ordine politico ideale non avrebbe bisogno di leggi, ma
nell’imperfetta realtà storica queste sono una garanzia contro gli arbitri della
tirannide e dell’oligarchia. Monarchia e aristocrazia sono, al contrario, forme di
potere sovrano fondato sulla legge. La peggiore « democrazia » (il termine ha
sempre in Platone un senso peggiorativo) è invece quella che veste di legalismo i
suoi inevitabili arbitri. Il governo secondo scienza del filosofo resta comunque il
modello ideale del potere politico.
Primo abbozzo di un sistema di filosofia della natura (Erster Entwurf eines
Systems der Naturphilosophie), opera di Schelling, pubblicata nel 1797 e poi, con
l’aggiunta di una Introduzione chiarificatrice, nel 1799. L’opera è divisa in tre
parti:
1. La natura nei suoi prodotti più primitivi è organica. L’universo costituisce un
grande organismo entro il quale l’attività lotta contro la passività. Quest’ultima è il
principio del mondo inorganico.
2 . Deduzione delle condizioni di una natura inorganica. Principi del sistema
naturale sono l’attrazione e la repulsione. In meccanica l’attrazione si manifesta
come gravitazione, in chimica come affinità. Prodotti del vario gioco dell’attrazione
e della repulsione sono la luce, il magnetismo, l’elettricità, ecc.