Page 949 - Dizionario di Filosofia
P. 949

3. Condizionamento reciproco delle due nature, organica e inorganica . La nozione
          più alta che esprime il legame fra questi due mondi è quella di eccitabilità, dalla
          quale  si  deducono  tutte  le  funzioni  organiche  particolari  (sensibilità,  irritabilità,
          forza vitale con le sue manifestazioni: nutrizione, secrezione, crescita, metamorfosi,
          generazione).

          Principe  (IL),  trattato  politico  di  Niccolò  Machiavelli,  intitolato  latinamente De
          principatibus,  scritto  nel  1513,  completato  e  ritoccato  non  più  tardi  del  primo
          semestre del 1514; venne dedicato a Lorenzo di Piero de’ Medici, al quale è pure
          rivolto l’ultimo capitolo (XXVI), scritto verosimilmente al tempo della dedica (1515)
          per esortarlo a liberare e unificare politicamente l’Italia. Il trattato è strutturato in tre
          parti: una prima (capp. II-XI) sui vari tipi di principati con interesse speciale per i

          principati di nuova costituzione e contenente un acuto esame della politica di Cesare
          Borgia;  una  seconda  (capp. XII-XIV)  sul  problema  delle  milizie;  una  terza  (capp.
          XV-XXV) nella quale, posta la distinzione ua politica e morale, sono illustrate con
          spregiudicatezza  le  norme  cui  deve  attenersi  il  principe.  Qui  il  riconoscimento
          dell’autonomia  della  politica  assume  il  forte  colorito  drammatico  per  il  quale
          Machiavelli,  anziché  assertore  di  immoralismo, appare  il  fondatore  di  un’etica

          nuova, decisamente realistica. Qui il destino dell’uomo politico che deve usare la
          ragione e la forza e sapere « stare in su la golpe e in sul lione », risulta tutt’altro che
          una  celebrazione  della  tirannide.  Ed  è  pure  nella  terza  parte  che  trova  la  sua
          formulazione più limpida il concetto di virtù e fortuna, nel quale sta il fondamento
          della concezione moderna della storia, intesa come fatto tutto umano, regolato dal
          rapporto dialettico tra l’azione dell’individuo e la realtà nella quale egli si trova a
          operare.

          Principia  mathematica,  opera  sui  fondamenti  della  matematica  e  sulla  logica
          matematica di B. Russell e A. N. Whitehead la cui prima edizione (in tre volumi)
          risale  al  1910-1913  e  la  seconda,  profondamente  rinnovata,  al  1927-1935.
          Costituisce l’opera fondamentale di quell’indirizzo logico-formale della matematica

          noto come logicismo: in essa pare infatti dimostrato che la matematica è un ramo
          della  logica  nel  senso  che  i  concetti  matematici  sono  derivati  dai  concetti  logici
          mediante  definizioni  esplicite,  e  che  i  teoremi  matematici  possono  essere  dedotti
          dagli  assiomi  della  logica  per  mezzo  di  regole  di  inferenza  puramente  logiche.
          Inoltre  in  quest’opera  sono  definitivamente  superate,  tramite  l’introduzione  della
          teoria dei tipi*, le antinomie (in particolare quella di Russell) che affliggevano le
          prime formulazioni della logica matematica fondate sulla teoria degli insiemi.

          Principia philosophiae (Principi di filosofia), opera di Cartesio, pubblicata in latino
          nel  1644  e  in  francese  nel  1647.  In  essa  vengono  ripresi  con  espresso  intento
          sistematico i temi del Discorso sul metodo*  e  delle Meditazioni metafisiche*.  La
          prima  delle  quattro  parti  di  cui  si  compone  l’opera  tratta  dei  principi  della

          conoscenza umana, la seconda dei principi delle cose materiali, la terza del mondo
          sensibile in generale, la quarta della Terra. Nella prima parte la riformulazione dei
          concetti  fondamentali  della  gnoseologia  e  della  metafisica  cartesiane  presenta
   944   945   946   947   948   949   950   951   952   953   954