Page 936 - Dizionario di Filosofia
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I l Manifesto  fu  redatto  in  tedesco  per  incarico  della  Lega  dei  comunisti  (nome

          assunto nel primo congresso di Londra del 1847 dalla vecchia Lega dei giusti) fra la
          metà di dicembre del 1847 e la fine di gennaio del 1848. Nella breve introduzione è
          annunciata l’uscita contemporanea dell’opera in inglese, francese, tedesco, italiano,
          fiammingo  e  danese.  Tuttavia  di  questa  traduzione  italiana  del  1848,  a  cui  Marx
          accenna  anche  altrove,  si  è  perduta  ogni  traccia.  La  prima  traduzione  italiana
          conosciuta è quella di Pietro Gori, seguita a non molta distanza da quella di Pompeo

          Bettini (1892). La prima traduzione russa, dovuta a Bakunin, fu pubblicata a Ginevra
          nel 1860.
          Materia  e  memoria  (Matière  et  mémoire),  opera  di  Henri  Bergson  (1896).  «
          Questo libro » dice l’autore « afferma la realtà dello spirito, la realtà della materia,
          e  cerca  di  determinare  il  rapporto  dell’uno  con  l’altra  sulla  base  di  un  esempio

          preciso, quello della memoria ». La differenza fra percezione e ricordo non risiede
          nella loro diversa intensità, come sostiene la psicologia tradizionale. La percezione
          è potenza d’azione del corpo vivente e il ricordo diventa attuale solo nell’atto della
          percezione. La « memoria pura » è una sorta di concrezione impersonale di tutto ciò
          che accade nella dimensione della « durata reale ». Le esigenze dell’orientamento
          pratico  nel  presente  staccano  da  quel  fluire  indistinto  il  «  ricordoimmagine  »,  il

          quale, nella misura in cui entra nel processo di azione e reazione delle immagini fra
          loro, diventa anch’esso, al limite, « percezione ». La memoria pura si identifica con
          la  durata,  è  il  «  cono  »  in  cui  tutto  l’accaduto  preme  sul  vertice  del  presente.  Il
          corpo, orientato verso l’azione, ha per sua funzione specifica quella di « limitare la
          vita  dello  spirito  ».  Il  dualismo  tradizionale  di  corpo  e  spirito  diventa  così  in
          Bergson dualismo di percezione e memoria.

          Materialismo dialettico e materialismo storico (O dialektičeskom i istoričeskom
          materializme),  opera  di  Stalin,  pubblicata  nel  1938,  contenente  un’esposizione
          sintetica del marxismo-leninismo e insieme un bilancio delle lotte condotte in nome
          di esso contro le altre tendenze ideologiche.

          Materialismo  ed  empiriocriticismo  (Materializm  i  empiriokrititzizm)  opera  di
          Lenin,  pubblicata  nel  1909,  rivolta  essenzialmente  alla  confutazione  dei  principi
          dell’empiriocriticismo*, considerati nella formulazione datane da Mach. Per Lenin
          tali dottrine ripropongono gli stessi errori e le stesse mistificazioni dell’idealismo
          soggettivo di G. Berkeley e delle varie filosofie agnostiche. La critica di Lenin si
          rivolge  sia  alla  teoria  della  conoscenza  di  Mach,  sia  alla  sua  concezione  del

          progresso  scientifico  e  della  funzione  della  scienza  nella  società.  Lo  scopo
          principale  dell’opera,  nella  quale  Lenin  propugna  «  lo  spirito  di  partito  »  in
          filosofia, fu quello di combattere le pericolose infiltrazioni « idealistiche » fra gli
          intellettuali russi di orientamento marxistico.

          Meditazioni metafisiche (Meditationes de prima philosophia), opera di  Cartesio
          (1641), scritta in latino e tradotta poi in francese nel 1647 dal duca Louis-Charles
          d’Albert  de  Luynes.  Cartesio  riprende  in  quest’opera,  con  una  impostazione
          formalmente più rigorosa e meno autobiografica, i temi già trattati nel Discorso sul
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