Page 932 - Dizionario di Filosofia
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Lettere a Lucilio (Ad Lucilium Epistolarum moralium libri), raccolta di lettere
indirizzate da Seneca all’amico Lucilio. L’insieme delle centoventiquattro lettere,
composte tra il 61 e il 65, costituisce un breve trattato compiuto di etica pratica. In
tono semplice e familiare vengono affrontate questioni teologiche, filosofiche e
morali, con l’intento, da parte del filosofo, di dirigere razionalmente una coscienza
sensibile e fiduciosa. La base dottrinaria dell’opera è la filosofia stoica, ma lo
stoicismo di Seneca ha così numerosi punti di contatto con la visione cristiana della
vita, che alcuni padri della Chiesa ricavarono dalle Lettere la conclusione erronea
che Seneca fosse cristiano.
Lettere filosofiche o Lettere sugli Inglesi (Lettres philosophiques o Lettres sur
les Anglais), opera di Voltaire, pubblicata in inglese nel 1733 e in francese nel 1734
e successivamente, nel 1737, con due lettere aggiunte alle ventiquattro originarie.
Nelle prime sette lettere Voltaire descrive le concezioni e i costumi dei quaccheri,
dei presbiteriani, degli anglicani e dei sociniani, mettendo in rilievo i pregi di quella
religiosità non formalistica ed esaltando i vantaggi della tolleranza. Gli argomenti
trattati nelle lettere successive, fino alla ventiquattresima, sono molto vari, anche se
tutti relativi all’Inghilterra: lo spirito liberale della vita politica inglese, i progressi
della scienza in Inghilterra, da Bacone a Newton, i pregi di una filosofia aperta e non
dogmatica come quella di Locke, il carattere barbarico del teatro shakespeariano,
ecc. Le ultime due lettere fanno invece parte a sé: la prima, intitolata Osservazioni
sui « Pensieri » di Pascal, prende il « partito dell’umanità » contro la misantropia
giansenistica; la seconda ritorna sulla questione dell’incendio appiccato dagli
amburghesi ad Altona, episodio già trattato da Voltaire nella Storia di Carlo XII.
L’opera, sequestrata e bruciata al suo apparire per il suo contenuto violentemente
critico nei confronti della società francese contemporanea, incontrò tuttavia un
enorme favore di pubblico ed ebbe dieci edizioni in pochi anni, stimolando
quell’apertura curiosa verso il mondo inglese che costituisce una delle componenti
tipiche dell’Illuminismo continentale.
Lettere filosofiche su le vicende della filosofia relativamente ai principi della
conoscenza umana da Cartesio sino a Kant inclusivamente, opera filosofica di
Pasquale Galluppi, comprendente dodici lettere nella prima edizione del 1827
(sedici in alcune edizioni successive). Le lettere sono indirizzate a don Goffredo
Fazzari, insegnante nel seminario vescovile di Tropea, che si era rivolto al vecchio
amico per « conoscere il mezzo per disbrogliare il caos delle opinioni, che al
presente agitano il mondo filosofico ». Poiché per il Galluppi la filosofia è « scienza
soggettiva », nel senso che essa è « scienza della scienza umana », l’indagine deve
prendere le mosse da Cartesio, che ha impresso una direzione rivoluzionaria al
pensiero moderno, ponendo al centro della riflessione filosofica il problema della
conoscenza. Vengono quindi prese in esame le soluzioni date al problema
gnoseologico da Condillac, Locke, d’Alembert, Leibniz, Kant, Hume, Reid. Due
lettere incluse solo nelle edizioni più tarde trattano di Fichte, Schelling, Hegel. Il
Galluppi è convinto che la teoria kantiana della conoscenza porti inevitabilmente a
conclusioni scettiche e tende a mostrare che l’oggettività della conoscenza è garantita