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Abitudine  (L’)  [L’Habitude],  opera  di  Félix  Ravaisson,  scritta  come  tesi  di
          dottorato in filosofia (1838). Ravaisson parte dall’analisi dell’abitudine e vede in
          essa la zona intermedia tra spirito e materia, in quanto mediante l’abitudine gli atti
          liberi  e  coscienti  dell’uomo  tendono  a  diventare  un  meccanismo  naturale.  Perciò
          l’abitudine  ci  permette  di  comprendere  che  ogni  meccanismo  naturale  è  una
          degradazione  dell’attività  cosciente,  che  tutti  gli  esseri  sono  connessi  tra  loro  e

          ordinati in una serie che va dallo spirito alla natura, che la necessità è apparenza e la
          vera realtà è libertà. L’opera, pervasa di reminiscenze d’Aristotele e di Schelling,
          può essere considerata come la prima espressione dello spiritualismo* vitalista.
          Academica (Gli accademici), dialoghi filosofici scritti da Cicerone nel 45 a.C. sul
          problema della conoscenza, secondo il punto di vista del probabilismo* della Nuova
          accademia. Dell’opera furono fatte due diverse redazioni: nella prima (Academica

          priora, in due libri) i principali interlocutori del dialogo erano  Catulo e  Lucullo;
          nella seconda (Academica posteriora, in quattro libri) gli interlocutori erano invece
          Varrone  e  Attico.  A  noi  sono  rimasti  il  secondo  libro  della  prima  redazione,  il
          Lucullus, e il primo libro della seconda redazione, il Varro (incompleto).

          Aforismi  sulla  saggezza  nella  vita  (Aphorismen  zur  Lebensweisheit),  trattato
          filosofico  di  Schopenhauer,  pubblicato  nel  1851  (trad.  it.  1909),  che  fa  parte
          dell’opera Parerga e Paralipomena*.
          Alcióne,  dialogo  attribuito  falsamente  a  Platone  che  ha  come  argomento  la
          metamorfosi.

          Analisi della mente (Analysis of Mind), opera di Bertrand Russell (1921), in cui il
          filosofo  espone  le  sue  teorie  psicologiche.  Egli  si  propone  di  conciliare  due
          tendenze,  quella  della  psicologia  comportamentistica,  che  tende  ad  assumere  una
          posizione  che  si  può  definire  essenzialmente  materialista,  almeno  per  i  metodi

          impiegati, e quella della fisica moderna, specie di Einstein e degli altri seguaci della
          teoria  della  relatività,  che  tende  invece  a  rendere  la  «  materia  »  sempre  meno
          materiale. La sua conclusione è che lo spirito e la materia sono entrambi costruzioni
          logiche; e quindi la teoria che può conciliare le due tendenze è quella di William
          James e dei neorealisti americani, secondo i quali la « sostanza » del mondo non è né
          mentale né materiale, ma « neutra ».

          Analitici (Tà analytiká), titolo di due trattati di logica di Aristotele, compresi nella
          raccolta  intitolata Organon*:  in  essi  il  filosofo  espone  la  dottrina  del  sillogismo,
          ossia si propone di stabilire le strutture formali del discorso scientifico. Nel primo
          trattato  (Analitici  primi,  in  due  libri)  analizza  le  varie  forme  di  ragionamento,
          risolvendole  nelle  figure  fondamentali  del  sillogismo,  distingue  il  procedimento

          deduttivo  da  quello  induttivo  e  stabilisce  i  criteri  di  validità  dei  vari  tipi  di
          sillogismo. Nel secondo trattato (Analitici secondi, o posteriori, in due libri) espone
          le regole e i princìpi della dimostrazione, ossia la teoria del sillogismo dimostrativo
          o apodittico.
          Animali (TRATTATO DEGLI), opera di Condillac (1755). La prima parte inizia con una

          confutazione della teoria cartesiana dell’automatismo degli animali; quindi l’autore
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