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Spiegazione degli scritti di Empedocle, Dispute, Contro i filosofi.

          Bibliogr.:  Zenone, testimonianze e frammenti,  a  cura  di  M.  Untersteiner,  Firenze
          1963; E. Zeller-R. Mondolfo, La filosofia dei Greci nel suo sviluppo storico, parte
          I, vol. III, a cura di G. Reale, Eleati, Firenze 1967.

          ZENONE di Sidone, filosofo greco (secc. II-I a.C.). Epicureo, insegnò in Atene fino al
          78 a.C. ed ebbe fra i discepoli  Cicerone e  Filodemo.  Uno scritto di quest’ultimo,
          conservato nei papiri di Ercolano, è la fonte principale per la conoscenza del suo
          pensiero:  Zenone  vi  appare  come  un  acuto  indagatore  della  problematica
          gnoseologica e come un brillante polemista.

          ZERMELO (Ernst), matematico tedesco (Berlino 1871 - Friburgo in Brisgovia 1953).
          Professore all’università di  Zurigo (1910), si occupò di calcolo variazionale e di
          teoria degli insiemi; in particolare gli si deve la prima formulazione assiomatica di
          questa teoria (1904) fondata su sette postulati di cui il sesto, noto universalmente
          come postulato di Zermelo, ha profonde implicazioni concettuali; esso diede adito a

          numerose discussioni sulla sua legittimità e solo recentemente è stato chiarito il suo
          reale significato. (V. voce seg.)
          Zermelo (POSTULATO DI). Postulato della teoria degli insiemi il quale asserisce che
          se T è un insieme i cui elementi sono insiemi non vuoti e a due a due disgiunti, esiste
          allora  un  insieme  U,  detto  insieme  selettivo,  contenente  un  solo  elemento  di  ogni
          elemento di T. Tale postulato sembra ovvio e lo è nel caso in cui T consista di un

          numero finito di elementi: in tal caso U si può effettivamente costruire mediante N
          scelte successive di un elemento da ciascun insieme di T. Se però si considera una
          collezione T infinita di insiemi di numero cardinale qualunque tale scelta non può
          più effettuarsi e il postulato di  Zermelo, detto anche assioma della scelta, porta a
          conseguenze  molto  interessanti:  in  base  a  tale  postulato  si  può  per  esempio

          dimostrare che ogni insieme è ben ordinabile. È stato detto che l’assioma della scelta
          ha nella teoria degli insiemi una funzione simile a quella del postulato delle parallele
          nella geometria euclidea.  Non c’è da stupirsi quindi se molti matematici (L.  E.  J.
          Brouwer, H. Weyl, H. Poincaré) hanno cercato di evitarne l’uso considerandolo un
          punto debole della teoria degli insiemi. Le teorie in cui l’assioma della scelta non
          viene ammesso si dicono teorie ristrette o non cantoriane. Un progresso essenziale
          nella valutazione dell’assioma della scelta fu fatto da K. Gödel nel 1938. Egli provò

          che  l’assioma  della  scelta  aggiunto  a  una  teoria  ristretta  non  contraddittoria  non
          distrugge tale non contraddittorietà. In tal modo le obiezioni a cui abbiamo accennato
          sono  state  in  parte  confutate.  Collegata  all’assioma  della  scelta  è  l’ipotesi  del
          continuo, secondo cui esistono insiemi infiniti con un numero cardinale compreso tra
          il numerabile e il continuo. Restava da vedere se l’assioma della scelta può essere
          provato  a  partire  dagli  altri  assiomi  della  teoria  degli  insiemi.  Il  passo  finale  fu

          compiuto  da  P.  J.  Cohen.  Egli  costruì  nel  1963  delle  teorie  d’insiemi  non
          contraddittorie in cui l’assioma della scelta e l’ipotesi del continuo non sono valide.
          Perciò questi enunciati non sono dimostrabili, cioè non sono dei teoremi della teoria
          ristretta. Così come esistono geometrie euclidee e non euclidee esistono anche teorie
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