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(1731), Psychologia empirica (1732), Psychologia rationalis (1734), Theologia
naturalis (1736-1737), ecc.
Bibliogr.: M. Campo, C. Wolff e il razionalismo precritico, 2 voll., Milano 1939; R.
J. Blackwell, C. Wolff’s doctrine of the soul, « Journal of the history of ideas »,
1961; J. V. Burns, Dynamism in the cosmology of C. Wolff, Nuova York 1966; N.
Merker, Cristiano Wolff e la metodologia del razionalismo, « Rivista critica di
storia della filosofia », 1967 e 1968.
WUNDT (Wilhelm), fisiologo, psicologo e filosofo tedesco (Neckarau, presso
Mannheim, 1832 - Grossbothen, presso Lipsia, 1920). Professore di fisiologia a
Heidelberg (1864) e aiuto di Helmholtz, fu chiamato a insegnare filosofia prima a
Zurigo (1874) e poi a Lipsia (1875), dove fondò (1879) un Istituto di psicologia
sperimentale che avrà un’enorme importanza per la formazione di un gran numero di
psicologi, sia europei che americani. Per Wundt la psicologia è in primo luogo una
scienza positiva, indipendente da ipotesi metafisiche e da presupposti filosofici.
Oggetto di essa è l’esperienza immediata, che si rivela all’osservazione e può essere
studiata mediante l’esperimento, almeno per quanto concerne i fenomeni psicologici
più semplici. Per i fenomeni più complessi, di psicologia sociale, è necessario
ricorrere all’osservazione indiretta dei prodotti dell’attività psichica umana. Opere
principali: Lineamenti di psicologia fisiologica (1874), Logica (1880-1883),
Sistema di filosofia (1889), Compendio di psicologia (1896), Psicologia dei popoli
(1904).
Bibliogr.: G. Villa, Sulle teorie psicologiche di W. Wundt, Milano 1896; G. Vidari,
L’etica di Wundt, Milano 1896; R. Eisler, Wundts Philosophie und Psychologie,
Lipsia 1902; S. De Sanctis, G. Wundt e la psicologia sperimentale, Orvieto 1922; P.
Petersen, W. Wundt und seine Zeit, Stoccarda 1925; T. Mischel, Wundt and the
conceptual foundations of psychology, « Philosophy and phenomenological research
», 1970/1971.