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l’evoluzionismo di Bergson e che ripropone anche, in linguaggio moderno, le
posizioni tipiche di Platone e di Aristotele. L’universo è per Whitehead una «
concrescenza » fisica e spirituale, un’unità organica che sfugge alle astrazioni della
ragione scientifica. Esso è tenuto insieme da molteplici interrelazioni e si sviluppa
secondo un processo di attuazione delle possibilità nel quale si manifesta la libera
potenzialità del principio divino immanente al mondo.
Bibliogr.: In italiano sono tradotte: La scienza e il mondo moderno, Milano 1945; Il
concetto di natura, Torino 1948; La funzione della ragione, Firenze 1958; I fini
dell’educazione e altri saggi, Firenze 1959; Avventure d’idee, Milano 1961; Il
divenire della religione, Torino 1963; Il processo e la realtà, Milano 1965; Scienza
e filosofia, Milano 1967; Natura e storia, Padova 1969; su W.: C. Sini, Whitehead e
la funzione della filosofia, Padova 1965; F. Cafaro, Il pensiero educativo di A. N.
Whitehead, Bologna 1968; P. A. Rovatti, La dialettica del processo. Saggio su
Whitehead, Milano 1969.
WINDELBAND (Wilhelm), filosofo e storico della filosofia tedesco (Potsdam 1848-
Heidelberg 1915). Dagli studi di storia passò, per influenza di K. Fischer e di Lotze,
alla filosofia. Si addottorò a Lipsia nel 1873 e divenne nello stesso anno professore
a Zurigo. Insegnò poi a Friburgo in Brisgovia (1877), a Strasburgo (1882) e a
Heidelberg (1903). Fu fra i promotori del « ritorno a Kant » e fondò la scuola di
Baden*. Approfondì lo studio del rapporto fra storiografia e filosofia, concependo
quest’ultima come teoria critica dei « valori » che si realizzano concretamente nella
storia dell’umanità. Le sue ricerche di storia della filosofia hanno avuto profonda
influenza su tutta la cultura europea. Opere principali: Storia della filosofia
moderna (1878-1880), Preludi (1884), Storia della filosofia occidentale
nell’antichità (1888), Manuale di storia della filosofia (1892).
Bibliogr.: In italiano: Preludi, a cura di A. Banfi, Milano 1947; Storia della
filosofia, a cura di C. Dentice D’Accadia, 2 voll., Palermo 1954; H. Rickert, W.
Windelband, Tubinga 1929; A. Levi, Il problema dell’errore nella filosofia di G.
Windelband, « Archivio di storia della filosofia italiana », 1934; P. Facchi, G.
Windelband e il realismo dei valori, « Rivista critica di storia della filosofia »,
1950.
WITTGENSTEIN (Ludwig), filosofo austriaco (Vienna 1889 - Cambridge 1951). Di
una famiglia molto facoltosa, dopo aver studiato ingegneria a Berlino e a Manchester
(1908-1911), seguì le lezioni di logica di Russell a Cambridge (1912-1913). Si
ritirò quindi a vivere in solitudine in Norvegia (1913-1914), da dove rimpatriò
(1914) per partecipare alla prima guerra mondiale. Tornato dalla prigionia in Italia,
si liberò con indifferenza del cospicuo patrimonio ereditato dal padre e visse
facendo il maestro elementare in sperdute scuole di montagna (1920-1926). In
seguito, dopo aver accarezzato per qualche tempo il proposito di ritirarsi a vita
monastica, tornò a Cambridge (1929), si laureò in filosofia quando era già
considerato, almeno negli ambienti del neopositivismo, uno dei massimi pensatori
contemporanei e prese la cittadinanza britannica dopo l’Anschluss (1938). L’anno