Page 847 - Dizionario di Filosofia
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1774  istituì  la  libertà  del  commercio  e  della  circolazione  dei  grani  (estesa  poi

          all’olio, al bestiame e al vino); ma un cattivo raccolto provocò il rincaro del pane e
          quindi una serie di rivolte (« guerra delle farine »), da lui severamente represse. Poi
          (1776)  soppresse  le  corporazioni  ai  fini  della  libertà  del  lavoro  e  sostituì  alla
          corvée del re una tassa in denaro. Attaccato da Maria Antonietta e dai settori più
          retrivi della nobiltà, criticato dai parlamenti, poco amato dalla Chiesa, fu costretto a
          ritirarsi (12 maggio 1776).

          Bibliogr.:  Oeuvres  de  Turgot  et  documents  le  concernant,  avec  biographie  et
          notes, a cura di G. Schelle, 5 voll., Parigi 1913-1923; in italiano: Sulla formazione
          e distribuzione delle ricchezze, a cura di G. Rebuffa, Roma 1975; su T.: D. Dakin,
          Turgot and the ancien régime in France,  Londra 1939;  E.  Faure, La disgrâce de
          Turgot, Parigi 1961; R. L. Meek, The economics of physiocracy, Londra 1962; C.

          Signorile, Il progresso e la storia in A.J.R. Turgot (1746-1761), Padova 1975.
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