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principali: L’assolutezza del cristianesimo e la storia della religione (1901), Il
significato del protestantesimo per l’origine del mondo moderno (1901), Le
dottrine sociali delle Chiese e dei gruppi cristiani (1912). Postumi furono
pubblicati Lo storicismo e il suo superamento (1924) e Dottrina della fede (1825).
Bibliogr.: È disponibile in italiano una traduzione parziale della maggiore opera del
T.: Le dottrine sociali delle Chiese e dei gruppi cristiani, vol. I, Dalle origini alla
fine del Medio Evo, a cura di G. Sanna, Firenze 1941.
TROPI (gr. trópoi). Nella logica aristotelica, i modi possibili del sillogismo entro
ciascuna figura. • Per gü scettici, i modi argomentativi atti a infirmare la validità di
ogni asserzione dogmatica. Pirrone, Enesidemo, Agrippa e Sesto Empirico
elencarono variamente i tropi, i quali si possono comunque ricondurre tutti a tre
situazioni fondamentali: la contraddizione, la differenza delle rappresentazioni
dovuta alla relatività dei sensi e il circolo vizioso, o diallelo.
Tubinga (SCUOLA DI). La facoltà teologica luterana di Tubinga si segnalò nel XVIII
sec., sotto la direzione di G. C. Storr, per l’abbandono dello scolasticismo
protestante, l’adesione alle tendenze pietistiche e l’apertura alla cultura
illuministica: vi si formarono tra gli altri Schelling e Hegel. Quest’ultimo, a sua
volta, influì dopo l’epoca napoleonica sulla « nuova scuola di Tubinga », la quale,
con F. C. Baur e D. F. Strauss, rinnovò tutta la critica religiosa in senso storicistico
applicando alla vita di Gesù e alle origini cristiane la categoria del « mito ». Ebbe il
suo organo scientifico nei Theologische Jahrbücher (1842-1857).
Nel periodo della Restaurazione si formò anche una scuola cattolica di Tubinga, che
ebbe il suo centro nella facoltà di teologia cattolica sorta nel 1817. Imbevuta di
cultura romantica e profondamente innovatrice, specie nel campo della storia dei
dogmi, polemizzò a lungo con la sinistra hegeliana: ebbe come maggior esponente J.
A. Möhler e come organo il Theologische Quartalschrift.
TURGOT(Anne Robert Jacques), barone de l’Aulne, uomo di Stato ed economista
francese (Parigi 1727-1781). Destinato alla carriera ecclesiastica, priore della
Sorbona (1749), entrò poi nella magistratura. Consigliere al parlamento di Parigi
(1752), assiduo frequentatore dei filosofi, scrisse, nel 1754, le Lettere sulla
tolleranza e prese a collaborare all’Enciclopedia. Intorno a quegli anni conobbe i
capi della scuola fisiocratica, Quesnay e Vincent de Gournay, la cui influenza fu,
indubbiamente, determinante per la sua formazione di economista. Nominato
intendente di Limoges (1761-1774), nel 1766 pubblicò la sua opera fondamentale,
Riflessioni sulla formazione e sulla distribuzione delle ricchezze. Segretario di
Stato alla marina (luglio 1774), fu subito chiamato al controllo generale delle finanze
(agosto), e in una lettera al re espose il suo programma, ispirato al dispotismo
illuminato: niente prestiti, né bancarotta, né nuove imposte, ma economie;
sostituzione di tutte le tasse esistenti con un’imposta unica, la « sovvenzione
territoriale », da imporre a tutti i proprietari; libertà dell’industria e del commercio.
Vietò inoltre agli appaltatori generali l’esazione di alcune tasse e fece abolire
l’obbligazione solidale, ma non riuscì a imporre la sovvenzione territoriale. Nel