Page 814 - Dizionario di Filosofia
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altre  manifestazioni  del  mondo  fìsico  (Wertheimer,  Köhler,  Koffka,  Lewin).  La

          teoria psicologica tende così a tradursi in una concezione filosofica generale, che
          affronta in modo originale i problemi della finalità e dei valori. Tuttavia il campo di
          indagine  tipico  resta  quello  dei  fatti  psichici,  dove  la  percezione,  la  memoria,  le
          funzioni motrici, l’invenzione intelligente, le reazioni affettive, i fenomeni espressivi
          vengono studiati con precisione notevole e con risultati convincenti.

          STRUTTURALISMO. Impostazione di ricerca, propria della cultura contemporanea, che
          nell’ambito  delle  scienze  umane  si  propone  di  definire  i  fatti  in  funzione  di  un
          insieme organico (struttura) interpretabile come serie di modelli. Lo strutturalismo
          si è diffuso dalla psicologia e dalla linguistica sul terreno di tutte le altre « scienze
          umane  ».  L’introduzione  della  categoria  di  struttura  comporta  in  primo  luogo  il
          rifiuto  o  almeno  il  ridimensionamento  della  prospettiva  storicistica:  ciò  che  è
          essenziale  è  la  comprensione  del  rapporto  di  interdipendenza  fra  i  vari  elementi

          dell’unità considerata (la cosiddetta considerazione sincronica), mentre i mutamenti
          che si verificano nella successione temporale (diacronia) appaiono in ultima analisi
          secondari rispetto a quella invariante. Inoltre, poiché la struttura si presenta come un
          dato oggettivo, latente nelle cose, lo strutturalismo implica sempre un atteggiamento
          antisoggettivistico e antidealistico. Nella psicologia lo strutturalismo (o gestaltismo)

          ha avuto origine dalla polemica antiassociazionistica (v. PSICOLOGIA  e STRUTTURA).
          Dalla  concezione  della  lingua  come  sistema  o  struttura  impostasi  con  la
          pubblicazione  (1916)  del Corso  di  linguistica  generale  del  de  Saussure,  l’«
          approccio  strutturalistico  »  non  solo  ha  portato  a  rivoluzionare  tutte  le  discipline
          linguistiche particolari, dalla fonologia alla morfologia, alla sintassi, alla stilistica,
          ecc., ma in anni recenti (dopo il 1960) e soprattutto nella cultura francese ha avuto
          applicazioni più o meno convincenti, sempre comunque ricche di risonanza, in altri
          campi di ricerca: l’antropologia culturale e la sociologia (Lévi-Strauss), la critica

          letteraria  (Barthes),  la  psicoanalisi  (Lacan),  l’esegesi  marxistica  (Althusser),  la
          filosofia  della  cultura  (Foucault).  In  particolare  l’impostazione  metodologica
          strutturalistica ha costretto le scienze etnologiche a definire in modo più rigoroso il
          loro  oggetto,  liberandosi  dai  postulati  evoluzionistici  che  avevano  condotto  a
          ricostruzioni arbitrarie e fondando invece quel concetto nuovo di cultura che è alla

          base  della  antropologia  culturale.  Da  tale  reazione  è  sorta  la  concezione
          funzionalista delle strutture sociali, che considera ogni società primitiva non come
          momento di uno sviluppo ma come una totalità da studiare come insieme coerente di
          funzioni  (di  parentela,  economiche,  religiose,  ecc.).  Tale  impostazione  si  rifaceva
          all’idea  per  cui  le  funzioni  sociali  sorgono  in  ultima  analisi  da  bisogni  biologici
          individuali  e  collettivi  che  la  società  determina  come  istituzioni.  L’etnologia
          strutturale cerca di andare oltre tale concezione, definendo metodi di analisi in base

          ai quali i fatti sociali estremamente generali divengono intelligibili. Valga il seguente
          esempio: nelle società primitive il fratello della madre ha una, importanza speciale
          per suo nipote: esso può essere per quest’ultimo oggetto di un rispetto particolare o
          di  una  familiarità  assai  spinta.  Questa  relazione  presa  isolatamente  è  in  sé
          incomprensibile        se     non      a    livello     di     spiegazioni       introspettive      o
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