Page 792 - Dizionario di Filosofia
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SOPRASENSIBILE o SOVRASENSIBILE. Si dice di ciò che oltrepassa il sensibile sul
piano conoscitivo e su quello ontologico. Il primo senso presuppone che esista una
conoscenza « pura », non contaminata dalle percezioni sensibili; nel secondo senso
si dice dell’oggetto di tale conoscenza, come le idee platoniche, le essenze della
fenomenologia, ecc.
SOREL (Georges), scrittore e uomo politico francese (Cherbourg 1847 – Boulogne-
sur-Seine, od. Boulogne-Billancourt, Parigi, 1922). Di formazione tecnico-
scientifica, coltivò la filosofia della scienza, arrivando a una concezione relativistica
della verità scientifica (Da Aristotele a Marx, 1894; Le preoccupazioni metafìsiche
dei fisici moderni, 1907). La conoscenza degli scritti di Proudhon e di Marx lo portò
dall’iniziale liberalismo conservatore (Il processo di Socrate, 1889) al socialismo
(assidua collaborazione alle riviste Ere Nouvelle [1894] e Devenir Social [1895-
1897]). Revisionista nei confronti delle interpretazioni schematiche e deterministiche
allora prevalenti nel movimento socialista internazionale (Saggi di critica del
marxismo [1903] e La decomposizione del marxismo [1908]), divenne presto il
principale teorico del sindacalismo rivoluzionario francese ed europeo, soprattutto
con gli scritti L’avvenire socialista dei sindacati (1898) — in cui sosteneva che il
proletariato doveva sviluppare autonomamente le proprie capacità giuridiche e
politiche, liberandosi da ogni direzione esterna alla classe — e Riflessioni sulla
violenza (1908). In questa opera Sorel esaltava, accanto alla funzione del « mito
sociale », quella della violenza intesa, anche sotto l’influenza del concetto di «
slancio vitale » di Bergson, come determinazione ad agire e concretantesi, per la
classe operaia, nello « sciopero generale ».
Bibliogr.: Scritti politici, a cura di R. Vivarelli, Torino1963; Considerazioni sulla
violenza, a cura di E. Santarelli, Bari 1970; H. J. Meisel, The genesis of George
Sorel. An account of his formative period followed by a study of his influence, Ann
Arbor 1951; P. Andreu, Notre maître M. Sorel, Parigi 1953 (trad. it.: Roma 1966); I.
L. Horowitz, Radicalism and the revolt against reason. The social theories of
Georges Sorel, Londra 1961.
SORITE (gr. sōréitēs, da sōrós, mucchio). Denominazione del cosiddetto sofisma
dell’acervo o del mucchio. È uno dei paradossi attribuiti a Eubulide di Mileto,
filosofo della scuola megarica. Se, dato un mucchio di grano, si sottrae da esso un
chicco dopo l’altro, si avrà il mucchio fino al momento in cui si dirà, tirando via un
chicco, che quello che resta non è più un mucchio, ammettendo così che quello che «
fa essere » il mucchio è un elemento singolo di esso. Questa riducibilità del mucchio
a uno solo dei suoi componenti era per i megarici una delle tante prove
dell’impossibilità del discorso scientifico.
SORLEY (William Ritchie), filosofo inglese (Selkirk 1855 - Cambridge 1935).
Professore di filosofia morale a Cambridge (1900-1933), ispirò la sua ricerca alla
neokantiana « filosofia dei valori » e in particolare al Rickert, sostenendo in
polemica con il positivismo l’esistenza di un mondo oggettivo di valori,
qualitativamente distinto dalla realtà naturale. Opere principali: Sull’etica del