Page 785 - Dizionario di Filosofia
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seconda guerra mondiale è tornata a fiorire la sociologia di ispirazione cattolica, in

          ambienti  (come  l’università  cattolica  di  Milano)  dove  la  tradizione  degli  studi
          sociologici non era mai stata dei tutto interrotta. Oggi questa corrente può contare su
          studiosi  di  riconosciuto  valore,  su  affermate  iniziative  editoriali  e  sulla  facoltà
          universitaria  istituita  a  Trento,  Ha  molto  contribuito  alla  ripresa  degli  studi
          sociologici in Italia anche l’attività svolta nell’immediato dopoguerra dal filosofo N.
          Abbagnano, dalla cui scuola provengono, direttamente o indirettamente, alcuni dei

          più noti sociologi italiani.
          Bibliogr.: H. Becker e  H.  E.  Barnes, Social thought from lore to science,  Boston
          1938;  T.  Parsons, Theories  of  society,  2  voll.,  Nuova  York  1961;  F.  Ferrarotti,
          Storia della sociologia, Torino 1962; W. C. Runciman, Social science and political
          theory,  Cambridge  1963;  R.  A.  Nisbet, The  sociological  tradition,  Nuova  York

          1966; The founding fathers of social science, a cura di T. Raison, Harmondsworth
          1969; R. Aron, Les étapes de la pensée sociologique, Parigi 1967 (trad. it.; Milano
          1970); F. Jonas, Storia della sociologia, Bari 1970.
          SÒCRATE, in gr. Sōkrátēs, filosofo greco (Atene 469-399 a.C.). Nacque nel demo di

          Alopece da Sofronisco scultore e da Fenarete levatrice. Poiché non scrisse nulla, il
          suo pensiero è ricostruito sulla base di testimonianze, peraltro non sempre omogenee
          e  concordi.  La  più  antica  di  esse  è  costituita  da  una  commedia  di Aristofane, Le
          nuvole (423), nella quale il filosofo compare in scena grottescamente sospeso in aria
          in un pensatoio. La fonte di gran lunga più importante sono i Dialoghi di Platone, per
          i  quali  tuttavia  sussiste  la  difficoltà  di  determinare  la  linea  di  separazione  fra  la
          genuina  eredità  socratica  e  l’elaborazione  platonica.  Vengono  considerati  più

          attendibili  i  dialoghi  scritti  da  Platone  negli  anni  immediatamente  successivi  alla
          morte del maestro, e cioè, oltre all’Apologia, il Critone, il Lachete, l’Ippia Minore,
          il Carmide, lo Ione, l’Eutifrone, il Protagora, l’Alcibiade Primo e l’Eutidemo. Va
          tuttavia  tenuto  presente  che  la  datazione  e  la  stessa  autenticità  di  alcuni  di  questi
          dialoghi sono controverse.  Poco invece servono alla ricostruzione del pensiero di
          Socrate  gli  scritti  di  Senofonte,  e  cioè,  oltre  ai Memorabili,  l’Apologia,

          l’Economico  e  il Convito.  Di  Socrate  parla  anche  Aristotele  nella Metafisica  e
          nell’Etica  Nicomachea:  il  Socrate  «  scopritore  del  concetto  »,  infatti,  è  una
          costruzione  aristotelica  ed  è  con  ogni  probabilità  il  risultato  di  una  forzatura
          interpretativa. Testimonianze marginali sono infine fornite da frammenti di opere di
          Eschine,  di  Fedone,  di  Antistene  e  di  altri  socratici  minori.  Come  maestri  del
          filosofo ateniese le fonti citano Anassagora, Archelao, Prodico e altri.
          A quanto si sa Socrate, dopo avere per qualche tempo esercitato il mestiere paterno,

          si  dette  alla  «  vita  filosofica  »,  realizzando  la  sua  vocazione  di  risvegliatore  di
          coscienze non nel chiuso di una scuola, ma nelle botteghe, nelle vie e nelle piazze
          della città. Sposò Santippe ed ebbe da lei tre figli. Dell’immagine proverbialmente
          negativa di questa figura di moglie è responsabile con ogni probabilità la misoginia
          della scuola cinica. Quanto alla flgura física di Socrate, le testimonianze descrivono
          il filosofo come un uomo robusto, dalla faccia larga e dal naso camuso, abitualmente

          scalzo e trasandato nel vestire. Combatté nella guerra di Potidea (432-429), a Delio
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