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tentativo di logicizzazione integrale della matematica, sulla linea indicata dal Peano
e dal Frege. Si è trattato di una grande impresa intellettuale, che tale resta anche per
chi non ne condivida l’impostazione e ne contesti i risultati, iniziata con I principi
della matematica (1903) e portata avanti in modo sistematico, insieme con l’amico
A. N. Whitehead, con i Principia mathematica* (1910-1913). Su un piano meno
specialistico, Russell è rimasto sempre fedele a un atteggiamento antimetafisico e
antidogmatico, che riconosce nelle scienze particolari i soli strumenti validi della
conoscenza oggettiva. In gnoseologia il suo « realismo logico » si è variamente
arricchito di motivi pragmatistici e comportamentistici. Ma la ragione critica ha
come suo compito fondamentale quello di educare gli uomini a conseguire una
equilibrata felicità, attraverso la vittoria sui pregiudizi e la razionalizzazione (che è
l’opposto della repressione) delle passioni e dei desideri. Russell ha elaborato, e
personalmente incarnato, l’ideale di un uomo dalla ragione vigile, amante della vita
e sempre aperto alla revisione delle proprie opinioni, in netto contrasto con le
unanimità fideistiche e i conformismi di massa.
Bibliogr.: Per la bibliografia: Bibliography of the writings of B. Russell to 1962, in
The philosophy of B. Russell, a cura di P. A. Schlipp, 2 voll., Nuova York 1963.
Delle numerose traduzioni in italiano indichiamo: Socialismo, anarchismo,
sindacalismo, Milano 1946; Introduzione alla filosofia matematica, Milano 1947;
Storia della filosofia occidentale, Milano 1948; I principi della matematica,
Milano 1951; L’analisi della mente, Firenze 1953; Logica e conoscenza, Milano
1961; La conoscenza umana, Milano 1963; La conoscenza del mondo esterno,
Milano 1966; Sintesi filosofica, Milano 1966; La filosofia di Leibniz, Milano 1972,
Autobiografia, 3 voll., Milano 1969-1970. Su R.: A. Donagan, B. Russell, Londra
1951; A. Dorwand, B. Russell: a short guide to his philosophy, Londra 1951; Aa.
Vv., numero dedicato a R. della « Rivista critica di storia della filosofia », 1953; E.
Riverso, Il pensiero di B. Russell. Esposizione storico-critica, Napoli 1958; H.
Wood, B. Russell the passionate sceptic, Londra 1957 (trad. it.: 1960); H.
Gottschalk, B. Russell, a life, Nuova York 1967; J. Chisholm, The theory of
knowledge of B. Russell, Roma 1967; D. F. Pears, B. Russell and British tradition
in Philosophy, Londra 1967.
RUSSO (Vincenzio), pensatore e uomo politico italiano (Palma Campania 1770 -
Napoli 1799). Avvocato a Napoli, aderì alle idee rivoluzionarie e fece parte della
Società patriottica (1793) e del club rivoluzionario centrale (1794). Arrestato e
rimesso poco dopo in libertà, esule nel 1797 a Milano, in Svizzera e a Roma, nel
1799 fu membro della commissione legislativa della Repubblica Partenopea. Fatto
prigioniero dalla reazione borbonica, fu impiccato il 19 novembre.
Il Russo aveva pubblicato nel 1798 a Roma lo scritto Pensieri politici, in cui
affermava il collegamento tra rivoluzione politica e trasformazione economico-
sociale; egli auspicava infatti (inserendosi così nel filone del giacobinismo estremo)
la creazione di una società di uguali, fondata sul piccolo possesso contadino, non
ereditario, ma attribuito di volta in volta dallo Stato.
RYLE (Gilbert), filosofo inglese (Brighton 1900 - Oxford 1976). Professore