Page 182 - Dizionario di Filosofia
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fautore del pragmatismo e di uno sviluppo politico di tipo democratico occidentale,
nonché interprete intelligente dell’antico pensiero cinese. Nel secondo dopoguerra il
marxismo è divenuto la forma più diffusa di filosofia in Cina, con Mao Tse-tung
come suo massimo rappresentante.
Bibliogr.: Hu Shi, The development of the logical method in ancient China,
Shanghai 1922; V. Purcell, Problems of chinese education, Londra 1936; C. A.
Forke, Geschichte der alten, der mittelalterlichen, der neueren chinesischen
Philosophie, 3 voll., Amburgo 1927-1938; Fung Yulan, A history of chinese
philosophy, 2 voll., Princeton 1952-1953; Aa. Vv., Studies in chinese thought, a
cura di A. F. Wright, Chicago 1953; H. G. Creel, Chinese thought: from Confucius
to Mao-Tze-Tung, Chicago 1953; J. Needham, Science and civilization in China, 7
voll., Cambridge 1954 e sgg.; P. Filippani-Ronconi, Storia del pensiero cinese,
Torino 1964; J. Needham, The grand titration. Science and society in east and
west, Londra 1969 (trad. it.: Bologna 1974); M. Granet, Il pensiero cinese, Milano
1971; Fung Yulan, Storia della filosofia cinese (ediz. ridotta), Milano 1975. Per
indicazioni bibliografiche sulla filosofia cinese: Wingtsit Chan, An outline and an
annotated bibliography of chinese philosophy, Yale 1959; a cura della University
of Hawaü Press viene pubblicata una rivista trimestrale che si occupa della filosofia
cinese: « Philosophy East and West ».
CINÈTICA pura. Teoria dell’universo, formulata da Hirn, mirante a giustificare
mediante il movimento tutti i possibili fenomeni fisici, biologici e psicologici.
Di fronte al problema della realtà naturale, questa teoria si contrappone al
dinamismo meccanicistico tradizionale, tipico, ad es., degli atomisti e di molti
positivisti. Secondo le teorie dei dinamisti meccanicisti, i movimenti delle particelle
o degli atomi materiali sono causati da forze che hanno una loro autonomia nei
confronti della materia stessa. I cinetisti, invece, pensano che particelle materiali ed
energia siano esattamente coincidenti, e pertanto l’energia finisce ccn l’essere
considerata come una vera e propria sostanza.
CÌNICI. Filosofi greci appartenenti alla scuola fondata ad Atene da Antistene (444-
365 a.C.), discepolo di Socrate. Furono così denominati perché la scuola aveva sede
nel ginnasio di Cinosarge, secondo altri, perché nella loro vita errabonda di
mendicanti mantennero un atteggiamento di intransigenza morale, pronti a
polemizzare e ad « abbaiare » contro i loro avversari, disprezzando ogni mollezza e
ogni agio e conducendo una « vita da cani » (gr. kýōn, cane). Rifacendosi ai sofisti,
sostennero che la conoscenza nasce dalla sensazione immediata e che è quindi inutile
ricercare essenze universali. Ma il motivo più importante e caratteristico della
scuola, destinato poi a rivivere nelle dottrine degli stoici, fu l’esaltazione socratica
della virtù come unico bene, virtù che è dominio di sé, autosufficienza morale: i beni
più desiderati dagli uomini, come la ricchezza, la potenza, o i mali più temuti, come
la malattia, la schiavitû e la morte, erano considerati dai cinici con estrema
indifferenza. Nella loro polemica contro i valori tradizionali della civiltà,
auspicavano un ritorno alla natura, una esaltazione dell’uomo in quanto uomo,
rifiutando così le distinzioni tra Greci e Barbari, tra stirpi diverse (cosmopolitismo).