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infatti la lotta contro le passioni e gli impulsi sensibili. In certi atteggiamenti dei
filosofi stoici è facilmente ravvisabile un tendenziale ascetismo. Il cristianesimo
orientale, prima che trionfasse il monache-Simo benedettino, si manifestò spesso in
forme di ascetismo radicale a opera di solitari, che si riducevano a vivere di stenti e
di preghiere in luoghi deserti. In epoca moderna, ascesi ha conservato il significato
di esercizio spirituale in senso molto lato, come impegno morale, sforzo della
volontà, ecc. Nella prima metà dell’Ottocento il filosofo tedesco Schopenhauer ha
indicato nell’ascesi mistica il momento più alto della vita morale.
ASCLÈPIO di Tralle, in gr. Asklēpíos, filosofo greco d’Alessandria, della fine del V
sec. d.C. Ci è giunto di lui un commento ai primi sette libri della Metafisica di
Aristotele.
ASEITÀ (dal lat. a se, da sé). Proprietà di un essere che ha in se stesso la ragione e il
fine della propria esistenza. (Si oppone ad abalietà.) Il termine, coniato in età
medievale per indicare la caratteristica di Dio, in quanto è causa di se stesso, fu
ripreso in età contemporanea da Schopenhauer, che lo attribuisce alla volontà, intesa
come vera e unica realtà in se stessa.
ASSERTORIO. In logica, si dice di un giudizio che afferma o nega un predicato di un
certo soggetto, senza però introdurre tra i due elementi del giudizio un legame di
assoluta necessità. Il giudizio assertorio è stato collocato da Kant tra i giudizi della
modalità, che possono appunto essere problematici, assertori e apodittici: nei primi
il rapporto tra soggetto e predicato è posto come possibile (domani sarà cattivo
tempo), nei secondi il rapporto è inteso come reale e concreto (il sole risplende)
senza che però esso abbia una assoluta necessità; infine, nei terzi, il rapporto è
necessario (ogni cerchio ha un centro). Sempre secondo Kant, il giudizio assertorio è
possibile in base all’uso della categoria di esistenza che appunto permette giudizi
reali ma non necessari; tali giudizi si riferiscono quindi a « verità di fatto ».
Hegel, per il quale il giudizio coglie l’essenza della realtà, chiama assertorio il
giudizio che esprime nell’attributo una determinazione di ciò che il soggetto deve
essere; mentre cioè in Kant l’attività del pensiero è in certo modo ancora formale,
per Hegel il pensiero, nelle sue manifestazioni, dispiega una attività che produce la
realtà e la coglie nella sua essenzialità, per cui il concetto non è solo realtà del
pensiero ma coincide con l’essenza della cosa stessa.
ASSIMILAZIONE. Nella logica, procedimento che tende dal diverso al simile e si
contrappone a differenziazione*. Secondo san Tommaso, processo per cui tutte
quante le creature tendono, nei limiti delle loro possibilità, ad adeguarsi a Dio.
ASSIOLOGÌA o AXIOLOGÌA(dal gr. áxios, degno, valido e lògos, scienza). Dottrina dei
valori.
ASSIOLÒGICA (SCUOLA). V. BADEN (scuola di).
ASSIÒMA (gr. axíōma - atos, da áxios, degno, valido). In matematica e in filosofia,
proposizione evidente di per sé e che non ha bisogno di dimostrazione.
Nelle matematiche si distinguono gli assiomi dalle definizioni e dai postulati. Dare
come assioma questa proposizione: La linea retta è il più corto cammino da un