Page 104 - Dizionario di Filosofia
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Oxford 1968.
ARISTOTELISMO. La dottrina di Aristotele e l’indirizzo filosofico che da essa ha
tratto origine e che ha avuto costantemente rappresentanti e seguaci nella storia della
filosofia. (V. PERIPATETISMO.)
ARISTÒTILE, altra forma, oggi poco usata, entrata in uso nel medioevo latino, del
nome di ARISTOTELE.
ARMONÌA prestabilita. Per Leibniz uniche realtà sono le monadi, sostanze semplici e
immateriali, incapaci di comunicare tra di loro e quindi di influenzarsi
reciprocamente. Tuttavia queste monadi sono in rapporto tra di loro e hanno la
facoltà di percepirsi vicendevolmente. Leibniz spiega questo fenomeno con la
dottrina dell’armonia prestabilita: Dio ha creato ogni monade in modo che essa
produca spontaneamente le sue rappresentazioni come se fosse sola. Ma egli ha
creato tutte le monadi in modo tale che a ciascuno stadio di ciascuna di esse
corrisponda uno stadio parallelo di tutte le altre. Di qui l’apparenza di una
interazione, che in realtà non esiste. Poiché l’anima è una monade, e il corpo è
costituito da monadi, l’azione apparente del corpo sull’anima e dell’anima sul corpo
non è che un caso particolare di questo fenomeno generale. Questa particolare
concezione, idealistica e religiosa, della causalità, è avvicinabile all’occasionalismo
di Malebranche.
ARNAULD (Antoine), teologo e logico, soprannominato il Grande Arnauld (Parigi
1612 - Bruxelles 1694). Si addottorò alla Sorbona nel 1641, quando già si era
convertito alla dottrina del giansenismo, che cercò di conciliare col suo precedente
cartesianesimo. Fu amico di Pascal, Nicole e Leibniz. La sua opera fu censurata, ma
non condannata: Arnauld, tuttavia, divenuto capo spirituale del giansenismo, fu
escluso dalla facoltà di teologia nel 1656. Ritornò allora al suo ritiro di Port-Royal
da dove uscì più tardi in seguito alla pace clementina del 1668. In questo intervallo
compose con Lancelot la Grammatica generale e ragionata (1660) e con Nicole la
Logica di Port-Royal (1662). Verso il 1680 sostenne una vivace contesa con
Malebranche, di cui attaccò la dottrina sulla grazia e sulla visione di Dio. Fra le
altre sue opere si ricordano: La morale pratica dei gesuiti (1669-1695); Lettera a
un vescovo (1680); Considerazioni sugli affari della Chiesa (1681); Trattato delle
vere e delle false idee (1683); Riflessioni filosofiche e teologiche sulla natura e la
grazia (1685-1686).
Bibliogr.: Le opere di Arnauld sono pubblicate in 43 voll., Parigi-Losanna 1775-
1783; su A.: K. Bopp, Arnauld der Grosse als Mathematiker, Lipsia 1902; A. Del
Noce, La gnoseologia cartesiana nell’interpretazione di Arnauld, in Cartesio nel
terzo centenario del Discorso sul metodo, Milano 1937.
ASCÈSI (dal gr. áskēsis, esercizio). Nel mondo greco il termine ebbe dapprima
significato puramente materiale: si applicava per esempio agli atleti e ai soldati che
si sottoponevano a privazioni e a continui esercizi per affinare le loro capacità
fisiche e combattive. In seguito, il termine cominciò ad assumere il significato di
esercizio morale, di autodisciplina; molte religioni e filosofie antiche insegnavano