Page 62 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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XI
Niccolò Machiavelli
Leggo sul dizionario Sabatini Coletti che «machiavellico»
vorrebbe dire «falso» e non sono affatto d’accordo: se c’è stato
un uomo che non ha mai detto una bugia costui è Niccolò
Machiavelli. Che io sappia ha sempre scritto tutto quello che
pensava e non ha mai finto di essere un sant’uomo. A voler
essere proprio critici lo si potrebbe definire un cinico. Nel suo
capolavoro, Il Principe, tenta di dare dei consigli pratici a un
capo di Stato affinché possa mandare avanti la baracca alla
meno peggio. Attenzione: ho detto «meno peggiore dei modi»
non ho detto «migliore dei modi», proprio per sottolineare il
fatto che quello del Principe è un mestiere difficile. «È
indispensabile» sostiene il Machiavelli «che sia un gran
simulatore, dal momento che chi è ingannato è quasi sempre
disposto a lasciarsi ingannare.» *
Niccolò Machiavelli nacque nel 1469, a Firenze, e morì
d’infarto nel 1527. Non aveva ancora trent’anni quando, nel
1498, pochi giorni dopo la condanna al rogo di Savonarola,
venne nominato Segretario dei Dieci, carica a quei tempi molto
ambita dai giovani fiorentini. In quel periodo, a Firenze, c’era
ancora la Repubblica, sennonché, una volta tornati i Medici, per
il povero Machiavelli cominciarono i guai. Nel 1512 venne
trovata in tasca a un avversario della famiglia dominante una
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