Page 66 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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Ebbene, cosa ne pensò Machiavelli di un individuo simile?
Niente di male per carità. Quel modo di agire, a suo giudizio,
era l’unico in grado di mettere in piedi uno Stato sovrano in
Italia. «Tanto è vero» precisò «che ha unito la Romagna
facendola diventare un paese tranquillo che ora vive in santa
pace.» Non è così importante, aggiungeva, che il Principe sia
leale, magnanimo e rispettoso della religione, ma che tale
appaia agli occhi dei sudditi. Come dire che «il fine giustifica i
mezzi». Anche se, a quanto pare, questa frase il Machiavelli non
l’ha mai pronunciata: gli fu solo attribuita da un gesuita del
Settecento in segno di disprezzo. Certo è che quando fu istituito
l’Indice dei libri proibiti, il suo Principe figurò in cima alla
lista, come opera, secondo un cardinale, scritta con il «dito del
diavolo».
A proposito di Niccolò Machiavelli,
oggi il Principe, in Italia, dovrebbe essere Silvio
Berlusconi. Che dire di lui? Che non ha imparato la
lezione fino in fondo. Urge che si rilegga al più presto Il
Principe. Il nostro premier, infatti, Dio solo sa perché, non
è capace di dire bugie: di tanto in tanto dice tutto quello
che pensa, e si dimentica che un vero uomo politico deve
essere «un gran simulatore e dissimulatore».
Prendiamo, ad esempio, le dichiarazioni rilasciate in
Bulgaria quando disse chiaro e tondo che lui non
sopportava Michele Santoro ed Enzo Biagi. Apriti cielo!
Tutti i giornali e tutti i partiti dell’opposizione a criticarlo.
Come si sarebbe comportato, invece, il Principe di
Machiavelli? Li avrebbe fatti fuori col tempo, piano piano,
senza mai parlare male di loro, ma convincendo chi di
dovere a non inserirli più nei programmi televisivi.
Altro caso: un bel giorno non ce la fa più a trattenersi
e afferma che gli orientali sono meno civili degli
occidentali. Anche qui un diluvio di proteste: mezzo mondo
che pretende le scuse. Ebbene, il Principe al suo posto si
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