Page 65 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
P. 65

sbigottisce la morte.
                       Fondamentale,  però,  per  il  Machiavelli  l’incontro  con

                Cesare Borgia. E qui occorre riepilogare vita morte e miracoli di
                una delle famiglie più rappresentative del nostro Rinascimento.

                       Cominciamo  con  il  bisnonno:  Alonso  Borja,  in  arte
                Callisto III. Il suo papato durò appena tre anni, sufficienti, però,

                per nominare come suo successore il nipote Rodrigo, ovvero il

                famoso Alessandro VI. Ebbene, se si facesse una gara fra tutti i
                Papi  per  stabilire  chi  è  stato  il  più  dissoluto  non  ci  sarebbero

                dubbi: vincerebbe Alessandro a mani basse. Appena eletto Papa,
                sfruttò il soglio per sistemare i suoi quattro figlioli, Giovanni,

                Cesare,  Lucrezia  e  Gioffredo,  tutti  avuti  da  donne  diverse.
                Quindi  si  costruì  un  harem  su  misura,  nel  quale  sembra

                figurasse anche la figlia Lucrezia. «Questo uomo» si diceva di
                lui «ha nel medesimo tempo un grande talento e un’altrettanta

                grande cattiveria: è come una spada nelle mani di un pazzo.»
                       Lucrezia,  a  sua  volta,  sempre  per  ragioni  di  potere,  fece

                fuori uno dopo l’altro tre mariti, il secondo dei quali soffocato
                con  un  cuscino  mentre  stava  dormendo.  Bella  e  affascinante

                come  nessun’altra  donna  di  quel  periodo,  era  quanto  di  più
                pericoloso  si  possa  immaginare.  Andarci  a  letto  significava

                volersi suicidare. E anche lei, salute a noi, scese nella tomba a

                soli trentanove anni.
                       Non parliamo poi del giovane Cesare, il famigerato duca

                Valentino. Nel giro di pochissimi anni tutti quelli che ebbero la
                sfortuna  d’incontrarlo  fecero  una  brutta  fine.  Cito  a  memoria,

                così come mi vengono in mente, i principi di Forlì e di Imola,
                Vitellozzo  Vitelli,  Pandolfo  Malatesta,  Astorre  Manfredi,

                Oliverotto da Fermo, Paolo e Francesco Orsini, Guidobaldo da
                Montefeltro  e  tanti  altri  che  al  momento  mi  sfuggono.  Chi

                ucciso in battaglia, chi annegato nel Tevere, chi a casa sua, chi
                strangolato  da  un  sicario  e  chi  avvelenato  mentre  stava

                celebrando  la  propria  festa  di  compleanno.  Nessuno,  dico
                nessuno, che sia riuscito a raggiungere la vecchiaia.



                                                           67
   60   61   62   63   64   65   66   67   68   69   70