Page 53 - I templari e il filo segreto di Hiram
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Elemento comune a tutte le tendenze gnostiche,
inevitabilmente eterogenee, è l’illuminazione riservata a pochi
iniziati; attraverso la quale, lungo un percorso di conoscenza e di
maturazione interiore (il cammino iniziatico), si perviene
all’intuizione di Dio, alla profonda conoscenza del vero e, in
definitiva, alla salvezza.
Come già accennato, le dottrine gnostiche usavano un
linguaggio neoplatonico e nel campo speculativo-filosofico
facevano largo uso del concetto di emanazione. Dio è l’essere
infinito per eccellenza, definito comunemente “Eone perfetto” e,
anche, “l‟Abisso” dal quale procedono gli Eoni inferiori, tra i
quali lo stesso Gesù, che costituiscono il Pleroma, la pienezza del
divino.
Mentre per la gnosi “pagana” e soprattutto per Plontino il
male è una deviazione e anche una “necessità completare” di
questo mondo, per la gnosi dotta cristiana il male che impregna
il mondo materiale è una degenerazione, attuata da un demiurgo
inferiore: il Dio dell’Antico Testamento o, anche, da divinità
classiche come Ammon-Ra.
L’uomo, la cui anima racchiude una scintilla della luce
divina, deve cercare di superare le condizioni materiali che lo
inchiodano a questo mondo e tendere a Dio.
Ed è proprio per aiutare l’uomo ad acquisire l’illuminazione
che il Dio dei Cieli, “Eone perfetto”, quello del Regno dei Cieli
che non è di questo mondo, ha inviato sulla terra Gesù il
Salvatore, la cui incarnazione e successiva morte sono da
intendersi come manifestazioni simboliche, poiché Gesù è puro
spirito. Vengono pertanto negate la Resurrezione pasquale e la
Resurrezione dei morti alla “fine dei tempi”; mentre la salvezza,
sempre soggettiva, è perseguibile in un unico modo: il
ricongiungimento con Dio Padre in un processo di maturità
intellettuale che prevede il progressivo abbandono degli aspetti
materiali, simili a una scorza nociva che imprigiona lo spirito.
Questo processo di “avvicinamento a Dio” può essere
compiuto nell’arco di un’unica vita ma, nella maggior parte dei
casi, più richiedere più vite, più morti e rinascite, per cui il
principio della metempsicosi, già caro ai pitagorici e ai platonici,
non soltanto viene accettato, ma rivalutato.
La Gnosi attesta inequivocabilmente l’estrema eterogeneità
del cristianesimo delle origini, un autentico sbocciare di
germogli, similmente all’eterogeneità dei primi Vangeli tendenti
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