Page 48 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                può dimenticare che Cistercensi erano collegati a doppio filo con
                i  Templari:  entrambi,  infatti,  ebbero  le  regole  dettate  da  San
                Bernardo;  gli  uni  la  mano  destra,  gli  altri  la  mano  sinistra  di
                disegno continentale che s’interruppe con la fine delle Crociate.
                     Ancora oggi ci sono magnifiche cattedrali e abbazie gotiche
                del  dodicesimo  e  tredicesimo  secolo  che  custodiscono
                emblematici  labirinti  pavimentali,  di  cui  il  più  famoso  si  trova
                indubbiamente   nella   cattedrale   di   Chartres:   labirinti
                inequivocabilmente  cistercensi  e  templari,  dai  forti  influssi
                esoterici.
                     I labirinti in abbazie e cattedrali rappresentano il cammino
                simbolico dell'uomo verso Dio, verso la divinità, e in molti casi
                preannunciano  “la  città  di  Dio".  A  loro  volta  sintetizzano  un
                pellegrinaggio interiore: un percorso di preghiera sia per chi era
                veramente impegnato in un grande pellegrinaggio, in tal caso la
                sosta in una di queste cattedrali o abbazie costituiva una tappa
                d’obbligo, e sia per coloro che non potevano o non era in grado
                d’intraprendere  un  vero  e  proprio  viaggio  e,  in  tal  caso,  il
                labirinto pavimentale ne diventava un surrogato.
                     In  molti  casi,  purtroppo,  questi  labirinti  sono  stati  rimossi
                dopo  la  scomparsa  dell’Ordine  dei  Cavalieri  del  Tempio  o  nei
                giorni cupi della Controriforma.
                     Sulla scomparsa di molti di questi labirinti è degno di nota
                quanto  ha  riportato  lo  scrittore  Umberto  Eco  nella  parte
                posteriore del suo romanzo più famoso: “il nome della rosa": "In
                copertina  è  raffigurato  lo  schema  del  labirinto  come  appariva
                sul pavimento della cattedrale di Reims: a pianta ottagonale e
                nei quattro ottagoni laterali l'immagine dei maestri muratori, coi
                loro  simboli,  e  al  centro  -  si  dice  -  la  figura  dell'arcivescovo
                Aubri  de  Humbert  che  pose  la  prima  pietra  della  costruzione.
                Questo  labirinto  fu  distrutto  nel  XVIII  secolo  dal  canonico
                Jacquemart  poiché  gli  dava  fastidio  l'uso  giocoso  che  ne
                facevano i bambini i quali, durante le funzioni sacre, cercavano
                di seguirne gli intrichi…"

                     L’immenso intarsio marmoreo rinascimentale del pavimento
                del  duomo  di  Siena,  all’elaborazione  del  quale  collaborarono
                valenti artisti dell’epoca, tra cui il Pinturicchio, non è altro che
                un  vasto  percorso  iniziatico  che  parte  da  Ermete  Mercurio
                Trismegisto,  il  padre  degli  esoterici,  posto  in  prossimità  del
                portale  d’accesso,  e  che  si  snoda  in  un  “cammino”  unico  al


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