Page 33 - I templari e il filo segreto di Hiram
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Essenziale, per l'Orfismo, è la concezione che l’anima sia
immortale e, in sintonia con la filosofia pitagorica e platonica,
anzi loro fondamento, che l’anima possa trasmigrare in molte
reincarnazioni alla ricerca dell’armonia divina, dell’anima
universale che impregna il cosmo. In un certo senso per
l’Orfismo originario, come sarà in seguito per Pitagora, Platone e
per lo stesso Cristianesimo, allorché l’anima abbandona
l’oggettività universale per una soggettività individuale, diventa
prigioniera di un corpo…
Va ricordato, a riguardo, che l’orfismo era un culto
vegetariano, perché ogni essere vivente doveva essere rispettato!
Il divieto di compiere sacrifici animali, l’esaltazione della
castità e della temperanza lo rendono, se non unico, almeno
peculiare nella galassia dei culti antichi.
Con la morte, l'anima: il daimon (demone) dei greci,
trasmigra e si ricompone, anelando però al pneuma divino che
impregna l’universo.
Per certi versi l’Orfismo addolcisce gli aspetti più cruenti dei
riti misterici dionisiaci e sostituisce le danze orgiastiche e il
consumo della carne nei rituali, con offerte vegetali e d'incenso,
accompagnate da danze e canti liturgici.
Alcuni di questi canti sono presenti in lamine di rame
rinvenute nella Magna Grecia.
Secondo il filosofo Aristotele, Orfeo fu il “primogenitore”
dell’ellenicità, dell’intelligenza greca, poiché trasmise agli
uomini la musica e li iniziò ai mysteria. In seguito un suo allievo,
Museo, aggiunse alla musica e all’iniziazione misterica, l’arte
della medicina rendendo completa la “formazione umana”.
Si generarono allora due percorsi iniziatici paralleli,
sintetizzabili in Orfeo-Dioniso-Musica-Poesia (al quale Pitagora
aggiunse l’arte dei numeri, cioè la matematica) e in Museo-
Apollo-Musica-Medicina. Uno interiore, l’altro sociale.
Recenti scoperte archeologiche, non ultime quelle pompeiane,
hanno migliorato le vaghe conoscenze dell’Orfismo, legate
all’Ade e a miti esoterici collegati alla rinascita; al trionfo della
poesia e della musica, arti divine, sulla bestialità. Precetto
chiaramente pitagorico.
Si può definire l’Orfismo, a ragione, il “sotterraneo filo
conduttore” della cultura europea.
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