Page 31 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                   Come al solito, i miti e soprattutto i “misteri” greci riservano
                delle  sorprese.  Infatti  polymnos  significa  anche  un’altra  cosa:
                colei che si concede a molti, praticamente una meretrice! Quale
                contrasto con la sobria e casta contadinotta!
                   L’altera  tutrice  del  canto  lirico,  dell’amore  celestiale,  del
                bell’amore,  secondo  questa  “versione  nascosta”  era  anche  una
                fomentatrice  del  desiderio  carnale,  soprattutto  nella  sua  forma
                peggiore: l’amore che si offre a tutti, generosamente!
                   Polymnas,  infatti,  era  colei  che  rendeva  felici  gli  uomini,  i
                mortali!
                   Quale intreccio di significati e di simboli!

                   Un  laccio  segreto  (il  secondo)  legava  il  canto  lirico  alla
                prostituzione sacra.
                   Le  sacerdotesse  che  danzavano  sulle  rive  del  lago  Lerna
                cantavano  in  cori  felici,  stringendosi  le  mani  davanti  al  sole
                dorato del tramonto, nel crepuscolo che pareva incendiarsi, per
                poi dedicarsi, con le tenebre, al rito sacro del meretricio.
                   Molti giovani dell’Argolide, i figli delle migliori famiglie di
                Micene,  Argo,  Tirinto  e  Corinto  venivano  svezzati  all’amore
                carnale sulle rive di quella palude, dopo aver bevuto nei calici il
                dolce nettare di Dioniso che rilassa i sensi e slaccia i nodi della
                timidezza. Tutto questo accadeva nei tre giorni in cui Polimnia
                sostituiva  Demetra,  prima  che  la  dea  tornasse  raggiante  con  la
                figlia emersa dall’Ade. Tre giorni in cui la sensualità di Dioniso
                sembrava esplodere.
                   Il  pane  dei  chicchi  sacri  di  Polimnia  e  il  vino  inebriante  di
                Dioniso!
                   Ancora una volta il pane e il vino come, in altri riti molto più
                tardi, “alla mensa del Padre”!
                   Dioniso – Trittolemo, non soltanto fonte di ebbrezza ma faro
                di luce con un chicco di grano nella mano destra e un acino d’uva
                in quella sinistra, e Polimnia eternamente contraddittoria.
                   Da questa dualità si genera la pulsazione del seminatore, che
                alimenta al mondo!
                   Dioniso,  Polimnia,  Trittolemo,  Demetra,  Proserpina:  nomi
                segreti  dei riti  misterici sia  sulle  rive  del lago  di  Lerna che ad
                Eleusi. Nomi appena sussurrati nel timore che venissero percepiti
                lontano, sull’Olimpo, specchio incrinato di un’umanità profana:
                folla  amorfa,  carne  facilmente  preda  di  demoni  oscuri,  ora




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