Page 29 - I templari e il filo segreto di Hiram
P. 29

pagina n.28      420451_LAVORATO.pdf







                e  seni…”  e  “che  squartassero  implacabili  eventuali  curiosi,
                sorpresi a spiarle”.
                   Una millenaria leggenda riferisce che proprio le rive del lago
                di Lerna, là dove si trasformava in palude,  fossero infestate da
                           1
                alepidosauri ; ad ogni modo era uno dei luoghi più selvaggi e per
                certi  versi  inquietanti  del  Peloponneso:  un  luogo  degno  ad
                ospitare il mostro terrificante dell’Idra!
                   Usufruendo proprio di questo accesso dell’Ade,  Dioniso era
                sceso tra i morti per recuperare la madre Semele, figlia di Cadmo
                e Armonia, amante di Zeus, per renderla immortale con il nome
                di  Tione:  probabilmente  la  prima  discesa  nell’oltretomba  nella
                cultura greco – romana.
                   E  proprio  qui,  sulle  rive  del  lago  di  Lerna,  all’inizio  della
                bella stagione Demetra attendeva trepidante il ritorno della figlia
                Persefone.  Ed ecco  svelato  il  motivo  per  cui  proprio  il lago  di
                Lerna era considerato propizio a riti iniziatici! Ancora una volta
                traspare  inequivocabile  che  già  in  quell’epoca  antichissima  si
                alludeva  al  simbolo  della  rinascita,  di  resurrezione.  Un  evento
                felice  contrapposto  alla  tristezza  autunnale,  quando  Persefone
                doveva  tornare  sottoterra,  dal  marito  Ade,  in  base  al  patto
                stabilito  con  Zeus  dalla  madre  Demetra  e  tutta  la  terra
                s’intristiva.
                   Come in molti miti greci, a questo punto c’era una variante,
                assai  interessante.  In  questa  variante  si  accennava  alla  musa
                Polimnia, che scendeva dal Parnaso per sostituire Demetra nella
                cura  dei  campi,  mentre  la  dea  era  impegnata  nell’attesa  della
                figlia  all’imbocco  dell’Ade,  per  tre  giorni!  Quasi  una  vacanza
                che si concedeva la dea.
                   La dolce e alacre Polimnia (in greco Πολυύμνια)!
                   A lei erano attribuite due invenzioni importantissime: la lira
                (quale  allusione  ad  Orfeo!)  e  l’agricoltura.  L’iconografia
                tradizionale  la  raffigura  come  una  giovane  sobria,  casta,
                dall’aspetto devoto, simile a contadinella.
                   Chi,  meglio  di  lei,  che  aveva  donato  l’agricoltura  al  genere
                umano, poteva accudire ai campi lasciati privi di protezione per
                la  momentanea  assenza  di  Demetra?  Inoltre,  come  se  tante
                referenze  non  bastassero,  Polimnia  era  la  madre  del  fanciullo
                Trittolemo, che spargeva sul mondo, dal suo carro alato, i chicchi
                di grano.

                1
                  pesci carnivori privo di squame
                                            28
   24   25   26   27   28   29   30   31   32   33   34