Page 216 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                tempo  stesso, in  compagnia  di  un  Maestro,  come  capitava  agli
                iniziati nei riti esoterici, fin dai tempi di Eleusi.
                      Un viaggio al centro della Terra che corrisponde all’opera
                alchemica  “al  nero”,  la  nigredo;  poi  sulla  mitica  montagna  del
                Purgatorio,  corrispondente  all’opera  alchemica  al  bianco,
                l’albedo; infine tra le sfere celesti ed è l’opera al rosso: la rubedo
                in cui l’Araba fenice si rigenera.
                      Itinerario peraltro meravigliosamente esposto sulla facciata
                quattrocentesca della chiesa di San Lorenzo di Saliceto.
                      Simili  passaggi  comportano  varie  purificazioni  e
                metamorfosi interiori: dalle tenebre della selva oscura, alla luce
                del cielo più alto.
                      Credo  che  si  possa  ben  affermare  che  la  “Comedia”  sia
                stata il manifesto allegorico e simbolico di un Fedele d‟Amore!


                      Nel corso delle mie ricerche ho maturato la convinzione
                che la Massoneria speculativa derivi più dai Fedeli d’Amore
                che  dai  Francs-Maçons  o  dagli  Onesti  Compagnons
                costruttori di cattedrali!




                       NOSTRADAMUS

                     Il  processo  e  la  soppressione  dell’Ordine  templare
                sconcertarono  i  contemporanei.  In  seguito,  però,  tutto  fu
                dimenticato; ma qualcosa sopravvisse.
                     Da  tempo,  in  Francia,  si  insinua  che  le  centurie  di
                Nostradamus siano state scopiazzate da un antico libro templare
                scritto nei giorni terribili della rovina dell’Ordine, e che non si
                tratti di profezie ma “d’istruzioni criptate per futuri illuminati”.
                     Sembra che questa tesi sia stata elaborata per la prima volta
                nel  1930  dal  professor  Piobb,  nella  “Préface  aux  propheties  de
                Nostradamus”.  Ad  ogni  modo  non  è  una tesi troppo  peregrina,
                poiché stranamente Nostradamus, vissuto a metà del XVI secolo,
                sembra ignorare l’esistenza dell’America quando in tutta Europa,
                in  quegli  anni,  non  si  parlava  d’altro  che  di  conquistadores,
                dell’oro del Perù, del nuovo mondo e delle sue meraviglie, con la


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