Page 123 - I templari e il filo segreto di Hiram
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Daillez annota che l’Ordine del Tempio era
un’organizzazione potentissima. In due secoli di storia si era
spinta ben oltre le aspettative iniziali e raggruppava, come
nessun’altra istituzione medievale prima e dopo di lei, le cinque
grandi forze che caratterizzavano uno stato in epoca medioevale:
- la potenza militare; la forza armata più potente sul
campo, contro la quale nessun esercito regio o imperiale osava
cimentarsi;
- la potenza ecclesiastica; superiore a quella degli stessi
vescovi, seconda soltanto al papa;
- la potenza finanziaria di dimensioni continentali, con
principi, re, imperatori pesantemente indebitati nei confronti dei
Templari;
- un efficiente governo costituzionale collegiale;
- il diritto internazionale, che non teneva conto delle
frontiere poiché operante in una dimensione soprannazionale,
veramente imperiale.
Si calcola che all’apice della potenza “del Tempio” i
cavalieri dai Bianchi Mantelli disponessero di circa 9.000
commende, mansioni, ospedali, castelli, torri, fattorie sparsi per
l’Europa, ermeticamente ripartiti in “Rose” e “Spine”. Tale,
almeno, sono le stime degli storici più accreditati.
La tradizione voleva che vi fossero almeno quattro cavalieri
in ciascuna di esse; inoltre, oltre ai cavalieri, c’erano anche
“sergenti” e conversi con le loro famiglie, trattati con civiltà
come nei monasteri cistercensi. A questo punto basterebbe fare
un po’ di conti: 9.000 proprietà per 4 cavalieri, senza tenere
conto di quelli presenti ad esempio nel vasto quartiere templare
di Parigi, che si estendeva su un quarto della città.
In tutto migliaia cavalieri: un esercito in campo,
permanente, come non si era mai visto dai tempi di Roma
all’apice della sua potenza. E con i Sergenti? Impossibile da
quantificare!
Un esercito presente dall’isola di Cipro alla Scozia, da una
Galizia all’altra!
Se a tutto questo si assomma un enorme potere economico si
può soltanto intuire l’importanza che i Templari acquisirono
nella società dell’epoca. Furono incaricati dai papi, a partire da
Onorio III, di riscuotere decime e tasse in tutti i paesi Europei e
molti principi e duchi gli affidavano la gestione delle loro
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