Page 121 - I templari e il filo segreto di Hiram
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soprattutto durante il viaggio di ritorno in patria. Suo fratello
Giovanni Senza Terra si spinse molto più avanti, appena ereditò
il trono: esonerò l’Ordine del Tempio da tutte le imposte e da
tutti i servizi feudali; concesse inoltre ai Templari il diritto di
gestire la giustizia, a eccezione delle sentenze capitali.
Una progressione positiva senza fine, finché durarono le
Crociate. I papi, soprattutto, furono particolarmente generosi.
Prima dei Gesuiti, furono i Templari la “loro milizia in
terra”; ma, a differenza dei Gesuiti, erano uomini in arme e
costituivano la più grande potenza militare dell’epoca: una
potenza peraltro dotata di vaste giurisdizioni soprannazionali,
tipiche di una grande istituzione ecclesiastica. Soltanto con i
Templari ai papi sarebbe stato possibile creare quella teocratica
Gerusalemme terrena idealizzata da molti pontefici. Ma qualcosa
a un certo punto s’inceppò. La fiducia venne meno…
L’appartenenza stessa all’Ordine del Tempio costituiva, di
per sé, una prerogativa di extraterritorialità e un diritto
d’immunità. Già in origine, la bolla papale “Omne datum
optimum” permetteva ai Templari di disporre di propri
cappellani, indipendenti tanto dal patriarca di Gerusalemme
quanto da qualsiasi altro vescovo o arcivescovo. Di fatto i
Cavalieri dai Bianchi Mantelli dovevano rispondere del loro
operato soltanto al papa! Ma tutti superò papa Innocenzo III
quando chiese e ottenne di far parte, onorificamente, all’Ordine
della Militia Christi; poi si spinse a minacciare di scomunica il re
della remota Armenia, qualora non avesse restituito ai Templari
fortezze e possedimenti che vantavano nei suoi territori e che
erano stati confiscati.
Il suo successore, papa Onorio, vietò a chiunque di esigere
decime o qualsiasi tassa dai Templari, suoi “direttissimi figli”.
Papa Clemente IV proibì a tutti i vescovi di scomunicare o
interdire, per qualsiasi motivo, i Templari. Infine, papa Nicola III
accordò ai prediletti Cavalieri dai Mantelli Bianchi di riscuotere
le decime in tutte le terre divenute improduttive: un impegno
erosissimo per le comunità rurali eternamente in difficoltà con
l’erario sia ecclesiastico che secolare. Forse cominciò proprio
con questo privilegio l’astio popolare verso l’Ordine del Tempio!
Per due secoli il disegno dei papi fu chiaro: organizzare un
corpo scelto di cavalieri potentissimo, svincolato da ogni altra
autorità che non fosse quella del sommo pontefice, devotissimo
alla Santa Sede.
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