Page 117 - I templari e il filo segreto di Hiram
P. 117

pagina n.116      420451_LAVORATO.pdf







                castelli,  concessioni  finanziarie  e  giurisdizionali,  nuovi
                reclutamenti  sembravano  fioccare  sugli  orizzonti  sereni  del
                “Tempio”. Arrivò a Gerusalemme e con il cuore colmo di gioia
                scoprì che i Templari avevano presero possesso di sette rocche,
                tra le quali spiccava il munitissimo castello di Baghras, posto a
                difesa  dei  confini  settentrionali  del  principato  di  Antiochia, sul
                passo che conduceva alla Cilicia armena, dove obbligatoriamente
                transitavano i rinforzi stremati che giungevano dall’Europa.
                     Nel  frattempo,  all’estremità  opposta  del  mondo,  i  nuovi
                Cavalieri di Cristo si adoperavano a proteggere i pellegrini negli
                altri  grandi  pellegrinaggi:  lungo  il  “cammino  di  Santiago”  e
                attraverso le “Vie Romee” che portavano a Roma.
                     A volte sembrava che fossero intere città a muoversi, come
                il pellegrinaggio collettivo che tra il 1064 e il 1065 spopolò la
                città di Bamberga, in Franconia, allorché dodicimilacinquecento
                persone si misero in cammino per Roma guidate dall’abate di una
                piccola chiesa “extramuros”.
                     Era accaduto una sorta di miracolo!
                     In pochi anni i nuovi cavalieri stavano mettendo salde radici
                in Occidente, dove magioni e commende si moltiplicavano come
                funghi.  Nel  contempo,  in  Oriente,  le  loro  schiere  andavano
                caratterizzandosi come truppe d’elite dell’armata cristiana.
                     La  prima  donazione  nota  fu  quella  di  Raoul  le  Gros,  che
                partecipò al concilio di Troyes e che donò ai “poveri Cavalieri di
                Cristo”  una  casa  nota  come  “la  Grange”,  con  vasti  terreni  nei
                pressi della località di Preize.
                     Un  documento  del  1136  attesta  che  già  all’epoca  l’Ordine
                del Tempio possedeva a Parigi un mulino e una casa fortificata.
                     L’appartenenza  all’Ordine  Templare  era  segno  di
                distinzione  sociale  e  prevedeva,  inoltre,  un  posto  sicuro  in
                Paradiso.
                     Ma c’è un passo di san Bernardo poco noto, dove esorta ad
                accettare  tra  le  file  dell’Ordine  del  Tempio,  con  il  grado  di
                cavalieri,  anche  gli  scellerati,  gli  empi,  i  ladri,  i  sacrileghi,  gli
                adulteri,  gli  spergiuri,  compresi  coloro  che  avessero commesso
                omicidi. Le file dei Cavalieri di Cristo devono essere ingrossate
                in  ogni  modo,  con  ogni  mezzo,  a  tutti  i  costi!  Una  Legione
                Straniera ante litteram! Lo scopo era duplice: consentire a quei
                miserabili di espiare i loro peccati e massacrare più islamici che
                fosse possibile.
                     Lo stesso san Bernardo scrisse:


                                            116
   112   113   114   115   116   117   118   119   120   121   122