Page 114 - I templari e il filo segreto di Hiram
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combattere, armi in pugno, i nemici della fede; primi fra tutti gli
odiati Islamici.
L’ideale che quel grande propugnatore di fede infuse nella
regola templare fu quello di una “religio per militiam armatam”,
sul solco tracciato dall’imperatore Carlomagno tre secoli prima,
quando scrisse al papa:
“La mia missione consiste nella difesa della Santa Chiesa di
Cristo, con l‟aiuto della misericordia divina: all‟esterno
sollevando le armi contro tutti gli attacchi pagani e all‟interno
con la solenne affermazione di un‟incrollabile fede cattolica.”
“Due spade esistono!” scriveva san Bernardo a papa
Eugenio “una spirituale e l‟altra temporale, che si sostengono a
vicenda”.
Era convinzione di san Bernardo che la minaccia islamica
fosse troppo grande e incombente e, pertanto, fosse necessario
spazzarla via definitivamente. Per questo motivo era necessario
ricorrere a monaci-cavalieri armati, organizzati militarmente: una
milizia d’élite permanente, sul campo, non fiaccata da inutili
pratiche ascetiche. Frati fanatici oranti e straccioni, inviati al
macello, com’era successo con quegli idioti di Pietro l’Eremita e
Giovanni Senza Averi erano totalmente inutili.
Scriveva San Bernardo:
“I Templari non sono spinti da collera, ambizione,
vanagloria o cupidigia: si distinguono profondamente dalla
milizia secolare, dove chi uccide pecca mortalmente e chi
perisce, muore per l‟eternità. I Templari s‟impegnano nella
guerra in nome di Gesù Cristo, senza timore di peccare quando
uccidono nemici demoniaci e di perdere l‟anima quando cadono
in combattimento. I Templari, sia che infliggano un colpo
mortale o lo ricevano, non si macchiano di alcun crimine; anzi,
si coprono di gloria! Se uccidono, è per la gloria di Gesù Cristo;
se sono uccisi, è per vantaggio della loro anima. Il cavaliere
cristiano è glorificato dalla morte di un pagano, perché con quel
gesto glorifica il Padre nostro che è nei Cieli!”
Pertanto esortava i Templari:
“Andate tranquilli! Andate contenti! Respingete con
coraggio i nemici della croce. Felici e gloriosi saranno quelli
che torneranno vincitori. Più felici ancora coloro che cadranno
morti in combattimento, guadagnandosi il regno dei cieli!”
La regola dell’Ordine del Tempio concedeva ai suoi
cavalieri la tunica bianca, colore della castità; nera per i gradi
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