Page 93 - La Massoneria Rivelata
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del Rig Veda, e che questo numero si ritrovava nella sciarpa del
Maestro Libero Muratore, larga undici centimetri. Ma le
rivelazioni non finivano qui. Studia e ristudia, il buon vescovo
stabilì che il cappello dei rivoluzionari del 1789 e di Napoleone
non sarebbe stato altro che la trasposizione del triangolo
massonico, il delta malefico che troneggiava in ogni officina, e a
questa seguivano altre amenità.
Per avvalorare le sue tesi, Taxil immaginò altre fonti, ideò
nuovi autori che battessero sullo stesso tasto, svelando e
precisando misteri, riti e gerarchie. Fu il caso del dottor Bataille,
un medico tedesco in realtà di nome Hacks, impiegato in una
compagnia di navigazione. Questi era una sua vecchia
conoscenza, che insieme a lui aveva scritto Le Diable au XIX
siècle, ou le mystères du spiritisme. La Franc- Maçonnerie
luciférienne. Opera singolare e fortunata di mille pagine, con
numerose incisioni, che svelava nuovi arcani.
Altro che libertà, uguaglianza e fratellanza, i massoni, in
realtà, erano dei “Luciferiani” che adoravano Baphomet,
l’orrendo idolo dei templari. Lo pseudo ricercatore tedesco
proseguiva narrando che l’immagine mostruosa era stata
rinvenuta nel 1801 da un ebreo di nome Isaac Land, insieme al
teschio di Giacomo de Molay. Questi eccezionali reperti erano
stati trasportati a Charleston, che era poi diventata la capitale
mondiale del culto, con il suo gran sacerdote, Albert Pike, il
Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico e
Accettato della Circoscrizione Sud degli Stati Uniti. Alla morte
di questi, a capo della congrega fu nominato Adriano Lemmi,
cosicché il Baphomet aveva dovuto nuovamente attraversare
l’Atlantico e prendere dimora a Roma.
Il dottor Bataille ebbe l’accortezza di non si presentarsi come
un massone convertito, perché sennò ce ne sarebbero stati
troppi; egli si diceva cattolico, paladino del bene e del giusto,
pronto a rischiare di persona pur di combattere la setta.
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