Page 64 - La Massoneria Rivelata
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quale strinse una solida amicizia. Molti anni più tardi lo ricordò
                con  affetto  nelle  sue Memorie, usando espressioni tipicamente

                massoniche: «Gli occhi nostri s’incontrarono, e non sembrò per

                la prima volta. Ci sorridemmo reciprocamente, e fummo Fratelli
                per la vita, per la vita inseparabili. Non sarà questa una di quelle

                emanazioni di quella intelligenza infinita, che può […] animare
                lo  spazio,  i  mondi  e  gli  insetti  che  brulicano  sulle  loro

                superfici?». Questa singolarità non è casuale, giacché proprio in
                America Latina divenne Libero Muratore nella loggia Asilo de la

                Virtud,  prima  ancora  di  aver  trovato  un  alloggio  stabile.  Fra

                l’altro,  da  un  paio  di  mesi  era  ritornato  in  città  l’esule  ligure
                Giuseppe  Stefano  Grondona,  giacobino,  massone  di  vecchia

                data  e  seguace  di  Filippo  Buonarroti,  il  “grande  vecchio”
                dell’Ottocento. Grondona aveva fondato fin dal 1834 la Società

                filantropica,  un  gruppo  con  fini  umanitari,  emanazione  della
                loggia Asilo de la Virtud, ed è probabile che sia stato proprio lui

                a patrocinare l’iniziazione di Garibaldi.
                    Nel  frattempo,  il  Nizzardo  cercava  di  sopravvivere

                dedicandosi  al  commercio.  Insieme  al  Fratello  di  loggia  Luigi
                Rossetti fondò una piccola compagnia di navigazione, ma dato

                che i traffici «non erano atti» alle loro caratteristiche, e poiché

                desideravano militare sotto le bandiere della libertà, accorsero in
                difesa della neonata Repubblica del Rio Grande del Sud.



                    L’immenso  impero  brasiliano,  sorto  nel  1822,  era  allora
                travagliato  da  una  profonda  crisi.  Nel  1831  Pedro  I  aveva

                abdicato  a  favore  del  figlio  Pedro  II  di  soli  cinque  anni  e  il
                potere  era  passato  in  mano  al  reggente  Antonio  de  Feijo.  Di

                questo  stato  di  cose  avevano  approfittato  i  grandi  latifondisti
                della  provincia  meridionale  del  Rio  Grande,  che  avevano

                costituito  una  repubblica  indipendente  con  capitale  Porto
                Alegre.  Presidente  era  stato  nominato  il  massone  Bento

                Gonçalves de Silva, al cui fianco agiva, con il ruolo di consigliere

                politico,  il  confratello  Livio  Zambeccari.  Il  Brasile  però  non


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