Page 61 - La Massoneria Rivelata
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rimase in vigore nell’ordinamento giuridico dell’impero
germanico fino al 1917.
Richard Frederick Littledale, nel suo articolo Jesuits
nell’edizione del 1911 dell’Encyclopaedia Britannica, riconosce
la natura dissacrante e diffamatoria dei Monita, ma ritiene
tuttavia che il pamphlet possa essere stato scritto da un acuto
osservatore del comportamento tenuto dai gesuiti, e che abbia
tratto proprio dalle sue osservazioni quelle che potevano essere
state le direttive generali impartite dalla società. L’Enciclopedia
Cattolica, sempre nel 1911, rispondeva sottolineando che ai
gesuiti era espressamente vietato dalla Regola l’assunzione di
cariche ecclesiastiche, se non per espressa autorità del papa.
Nel 1930 le teorie cospirative sui gesuiti furono riprese dai
nazisti con l’obiettivo di ridurre l’influenza della Compagnia,
che era impegnata specialmente nel settore dell’educazione della
gioventù. Nel 1933 un opuscolo di Hubert Hermanns, Der
Jesuit: Der vaterlandslose Dunkelmann (Il gesuita: l’oscurantista
senza patria) metteva in guardia contro questi detentori di un
“potere oscuro” e dalle “intenzioni misteriose”. I gesuiti furono
dichiarati dai nazisti Volksschädlinge (parassiti), lo stesso epiteto
con cui venivano indicati i massoni.
In Cina e in Giappone i gesuiti furono accusati dai diversi
imperatori di manipolare la politica, accuse che hanno una certa
analogia con quelle mosse alla società in Europa durante le
guerre di religione, sebbene in quel caso l’opposizione
fomentata era tra certi stati e certe comunità religiose all’interno
dei loro confini.
Altre teorie della cospirazione e critiche verso la società
riguardano il ruolo predominante dei gesuiti nella
colonizzazione del Nuovo Mondo e il loro coinvolgimento con
le popolazioni indigene, e sostengono che i gesuiti hanno
contribuito all’assimilazione delle nazioni indigene.
Come conseguenza della popolarità del romanzo di Dan
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