Page 53 - La Massoneria Rivelata
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testa  mozzata  del  monarca  gridando:  «Jacques  de  Molay,  sei
                vendicato».

                    Anche  l’accusa  della  continuità  fra  templari  e  massoneria

                aveva  la  sua  fonte  in  Barruel,  pronto  a  individuare  nei  Poveri
                Cavalieri  di  Cristo  una  radice  della  setta.  Non  a  caso  aveva

                scritto:  «Seguendo  gli  archivi  degli  stessi  massoni,  e  tutti  i
                rapporti del loro Ordine con quello di Templari, noi abbiamo

                diritto di dir loro: sì, tutta la vostra scuola, tutte le vostre logge
                sono  venute  dai  Templari.  Dopo  l’estinzione  del  loro  ordine,

                alcuni  cavalieri  rei,  sfuggiti  dalla  morte,  si  riunirono  per  la
                conservazione  dei  loro  orribili  misteri  […]  Questi  misteri

                giungono  fino  a  voi  e  voi  ne  perpetuate  l’empietà,  i  voti  e  i
                giuramenti: ecco la vostra origine».

                    La  Restaurazione  sembrò  chetare  i  mentori  del  complotto
                che, fra l’altro, avevano ormai esaurito gli argomenti, ma la lotta

                contro la massoneria non conobbe tregua. Furono i papi, questa
                volta, a scendere nuovamente in campo.

                    Il  13  settembre  1821  Pio  VII  pubblicò  la  costituzione

                Ecclesiam  a  Jesu  Cristo,  diretta  contro  la  Carboneria,  che
                considerava però ispirata dalla più antica massoneria, “radice di

                ogni  setta  e  di  ogni  male”.  Nel  1825  Leone  XII,  con  la  Quo
                Graviora,        ribadì       quanto        affermato         dal     predecessore,

                aggiungendo  che  il  segreto,  minimo  comune  multiplo  delle
                sette,  era  la  prova  di  un  unico  disegno  eversivo,  invitando  il

                popolo  alla  delazione  e  i  governi  a  una  significativa  opera  di

                repressione.  Pio  VIII,  al  secolo  Francesco  Saverio  Castiglioni,
                non  si  discostò  dai  predecessori,  visto  che  per  lui  i  massoni
                erano «facinorosi, dichiarati nemici di Dio e dell’universo, che

                promuovevano la desolazione della Chiesa, la perdizione degli

                stati,  la  perturbazione  dell’universo  e  che,  spezzando  il  freno
                della vera fede, aprono la via a tutti i delitti».

                    Infine,  Gregorio  XVI,  nell’enciclica  Mirari  vos,  senza  mai
                nominare la massoneria, volle sottolineare come tutti i mali del





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