Page 170 - La Massoneria Rivelata
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Mussolini, una storia ancora tutta da scrivere, certo, ma i cui
esiti è giusto dire che furono ben diversi.
Molto più cruenta fu infatti l’influenza di Tusquets su
Franco, che accolse con grande entusiasmo il supporto
ideologico antisemita e antimassonico suggeritogli dal
sacerdote. Ramón Serrano Suner, detto il “cognatissimo” –
essendo cognato di Carmen Polo, moglie del Caudillo –
massimo dirigente del partito unico della Falange spagnola,
ministro degli interni dal 1938 al 1940 e degli esteri fino al 1942,
avrebbe pubblicamente lodato il contributo di Tusquet alla
«creazione del clima che ha portato alla rivolta nazionale».
Infatti, quando questi divenne stretto collaboratore di Franco a
Burgos durante la guerra civile, le sue informazioni sui presunti
massoni avrebbero fornito un importante appoggio per
l’infrastruttura organizzativa della repressione. Il suo obiettivo,
lavorando a stretto contatto con i nazionalisti, era di estirpare la
massoneria dalla Spagna cattolica.
Le liste di massoni ed ebrei, compilate grazie alle
informazioni fornite dalla rete di delatori organizzata da
Tusquets, furono ampiamente utilizzate durante la guerra e
dopo il consolidamento del potere franchista. L’elenco dei
sospetti contava circa ottantamila persone anche se,
probabilmente, in Spagna non vi erano che poco più di
cinquemila massoni effettivi.
All’inizio dell’alzamiento di Francisco Franco nel 1936, Pio
XI, al fine di sostenere simbolicamente il suo sforzo, gli fece
dono della reliquia del braccio di Santa Teresa d’Avila.
I cardinali spagnoli avevano invano invocato il sostegno del
papa alla guerra come crociata anti-atea. Dopo la guerra il papa
non rivolle indietro la reliquia che il Caudillo mise sul tavolo di
lavoro e lì la tenne fino alla sua morte.
La repressione fu durissima. Il minimo sospetto di essere
massone era spesso sufficiente per ottenere un posto in prima
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