Page 125 - La Massoneria Rivelata
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nazista  del  1941,  e  nemmeno  per  tutto  il  successivo  periodo
                sovietico,  fino  alla  ritrovata  indipendenza  dopo  il  1991.  Lo

                stesso avvenne per l’Estonia e la Lituania.

                    In  Ungheria  la  repressione  dell’istituzione  massonica  iniziò
                con la dittatura proletaria di Béla Kun nel 1919 e proseguì con il

                suo  divieto  definitivo  nel  1920.  Nel  settembre  1945  l’Armata
                Rossa  invase  la  Bulgaria,  promuovendo  il  partito  comunista

                locale  che  istituirà  uno  stato  socialista.  La  massoneria  era  già
                stata messa al bando nel 1941 dal governo filonazista, e resterà

                fuorilegge  durante  tutto  il  periodo  socialista  fino  al  1992.  In
                Cecoslovacchia,  dopo  l’avvento  del  comunismo  nel  1948  le

                attività antimassoniche si moltiplicarono, finché il primo aprile
                1951 la Gran Loggia decise di interrompere le attività delle sue

                quindici  logge.  All’epoca  la  massoneria  cecoslovacca  contava
                settecentosettantanove  membri,  la  maggior  parte  dei  quali

                invecchiarono e morirono prima del 17 novembre 1990, quando
                ripresero legalmente le attività.

                    In Italia nel secondo dopoguerra continuò l’opposizione dei

                partiti  d’ispirazione  marxista  nei  confronti  della  massoneria,
                anche  se  cambiarono  le  motivazioni.  In  questo  periodo  e

                durante  la  guerra  fredda  le  logge  massoniche  venivano  infatti
                considerate  come  «luoghi  d’incontro  di  elementi  capitalistici,

                amici  dell’imperialismo  occidentale».  Per  il  PCI  la  massoneria
                non  era  pericolosa  in  quanto  portatrice  di  valori  borghesi  e

                interclassisti in seno alla classe operaia, ma in quanto centro di
                potere  occulto  fortemente  manovrato  dagli  americani.

                L’atteggiamento  della  diplomazia  statunitense  a  favore  della
                ricostruzione  in  Italia  della  Libera  Muratoria  nell’immediato

                dopoguerra  fornì  elementi  a  favore  della  polemica
                antimassonica del PCI e della stampa comunista, che pubblicò

                elenchi di Fratelli e promosse indagini tra i dipendenti pubblici,
                con l’esplicito scopo di impedire ai massoni l’accesso alle cariche

                pubbliche.  Il  PCI  ha  sempre  mantenuto  nel  suo  statuto  la

                clausola di incompatibilità con l’appartenenza massonica.


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