Page 122 - La Massoneria Rivelata
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massoneria,  individuale  o  di  gruppo  che  fosse,  entro  il  primo
                gennaio 1923, ed espellere dal partito entro la medesima data i

                militanti  che  non  avessero  manifestato  pubblicamente  la  loro

                completa rottura con le obbedienze massoniche.
                    Fu  creata  un’apposita  commissione  composta  da  Trotski,

                Zinoviev e Bucharin, e fu redatta una risoluzione sulla questione
                francese  che  comprendeva  un’esplicita  dichiarazione  di

                incompatibilità  tra  massoneria  e  comunismo.  La  risoluzione
                venne  poi  approvata  dall’assemblea  congressuale  con  due  voti

                contrari e un’astensione. Le ragioni dell’incompatibilità furono
                spiegate dallo stesso Trotski in un testo dal titolo Communisme

                et Franc-maçonnerie, pubblicato dai «Cahiers communistes» del
                25 novembre 1922.

                    Trotski  definisce  la  massoneria  «un  concetto  dell’ideologia

                borghese  in  linea  di  principio  contrario  alla  dittatura  del
                proletariato,  e  che  tende  a  creare  uno  Stato  nello  Stato».  E

                aggiunge:  «La  dissimulazione  da  parte  di  chiunque,  della  sua
                appartenenza  alla  massoneria,  sarà  considerata  come  la

                penetrazione nel partito di un agente del nemico e macchierà la
                persona  in  causa  di  ignominia  di  fronte  al  proletariato».

                Concludendo  che  «La  Massoneria  è  una  piaga  sul  corpo  del
                comunismo  francese.  Bisogna  bruciarla  con  il  ferro

                incandescente».
                    Le argomentazioni di Trotski ebbero larga eco sulla stampa

                comunista  internazionale  e  furono  riprese  da  varie  riviste  e
                anche  dal  quotidiano  italiano  socialista  «Avanti!».  Trotski

                riteneva che la questione massonica fosse stata sottovalutata dai
                precedenti congressi, riconoscendo che la delegazione italiana al

                secondo congresso aveva posto per prima la questione.

                    Per  quanto  riguarda  l’Italia,  durante  il  XIV  congresso  del
                partito socialista italiano, tenutosi ad Ancona dal 26 al 29 aprile

                1914, una mozione, presentata da Benito Mussolini e Giovanni
                Zibordi e approvata a grande maggioranza, aveva già definito la





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