Page 79 - Il giornalino di Gian Burrasca
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Mi sono avvicinato piano piano alla poltrona, e, quando le sono stato proprio dietro, mi son
chinato perché non mi vedesse e ho gridato:
- Maramèo!..-
La marchesa ha fatto un salto sulla poltrona, e quando mi ha visto accoccolato sul tappeto ha
esclamato:
- Chi è là?
- Il gatto mammone! - ho risposto, inarcando la schiena, puntandomi sulle mani e sul piedi e
sbuffando come fanno i gatti.
Mi aspettavo che la marchesa Sterzi si risentisse per questo mio scherzo ma invece ella mi ha
guardato un poco con ammirazione e poi si è chinata su me, mi ha rialzato, mi ha abbracciato, mi ha
accarezzato, e ha incominciato a dire con voce tremante per la commozione:
- Oh caro! Oh caro! Ah che gioia, che grande gioia mi hai recata, ragazzo mio!... Oh che grata
sorpresa!... Parla, parla ancora... Ripeti ancora quella magica parola che mi ridà la pace dell'anima e
suona al mio orecchio come una dolce promessa e il più gradito augurio ch'io possa mai
desiderare...-
Io, senza farmi pregare, ho ripetuto:
- Marameo! -
E la marchesa a raddoppiare le carezze e gli abbracci, mentre io, per farle piacere, seguitavo a
ripetere: Marameo, marameo...
Finalmente ho capito il motivo di tanta allegrezza: la marchesa sentendo che non discorrevo più
col naso come la prima volta che mi aveva incontrato, mi credeva guarito e non finiva di
domandarmi:
- E quanto tempo è durata la cura? E quando hai cominciato a sentire il miglioramento? E quante
inalazioni facevi al giorno? E quanti sciacqui? -
Io da principio le rispondevo quel che mi veniva alla bocca; ma poi, siccome cominciavo a
seccarmi, l'ho piantata li, e soltanto quando sono stato sulla porta, le ho ripetuto, sempre per farle
piacere:
- Marameo! -
Ma proprio in quel momento stava per entrare il dottor Collalto il quale, avendo sentito quella
parola, mi ha allungato una pedata nel corridoio che son riuscito a scansare per miracolo, e ha
borbottato fremendo:
- Canaglia, ti avevo proibito di venir qui!.. -
Poi è entrato nella sala di consultazione, e io, ritornando indietro per il corridoio con l'intenzione
di andare in camera mia e chiudermici dentro a scanso di altre pedate, ho sentito che diceva alla
marchesa Sterzi:
- Perdonerà, signora marchesa, se quel ragazzaccio maleducato...
Ma la marchesa lo ha interrotto subito:
- Che dice mai, caro professore! anzi non può immaginare quanto confortante sia stato per me il
poter constatare i miracolosi effetti della sua cura... Quel ragazzo è guarito in pochi giorni!... -
Qui ci è stata una pausa, e poi ho sentito il Collalto che diceva:
- Già, già... infatti è guarito presto... Sa, un ragazzo! Ma spero col tempo di guarire anche lei... -
Non ho voluto sentir altro; e invece dì andarmi a chiudere in camera, sono andato da mia sorella