Page 157 - Maschere_Motta
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nel 1622, la Piazza Dauphine, dove essi solevano tenere i loro spettacoli, non bastava ormai più a contenere il
pubblico, e di Tabarino si parlava nei salotti eleganti come di un infallibile elisir contro ogni tristezza.
I loro dialoghi, sapidi e audaci, che più tardi Tabarino raccolse in un volume intitolato “Giardino, raccolta dei
segreti, giochi, facezie e passatempi”, ispirarono quegli spettacoli brevi e variati coi quali si allieta, fra i calici e le
danze, la spensierata clientela dei locali notturni, che da allora presero appunto il nome di tabarins. In uno di quei
locali morì, si dice per pugnalate, l’impareggiabile anonimo comico milanese.
Un tipo del genere compare a Vienna, nel 1659 e a Napoli dieci anni dopo, ma non è completamente identificabile
con la Maschera. Nel secolo XIX rimane esclusivamente nel teatro delle marionette, con una breve apparizione
nella commedia Il burbero burlato (1889) di A. Testoni.
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