Page 161 - Maschere_Motta
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Trastullo




                                                               M            aschera con carattere di vecchio, in tutto si-

                                                                            mile, perciò, al ben più affermato e conosciu-
                                                               M to Pantalone.
                                                                 Il nome gli viene dall’essere fatto gioco degli inganni dei
                                                               servi e degli innamorati. Non lo si ritrova nelle numerose
                                                               raccolte di scenari rintracciate presso le diverse biblioteche
                                                               europee, per cui l’autenticità della sua esistenza è affidata
                                                               unicamente alle riproduzioni contenute nei celebrati Balli di
                                                               Sfessania di Jacques Callot.




                                                                            Trappolino




                                                              M           aschera con carattere di secondo Zanni, vici-

                                                                          na pertanto ad Arlecchino. La maestria negli
                                                              M inganni che lo distingue è alla base dell’ori-
                                                             gine del nome. Compare nella lista del Rapparini nell’opera
                                                             Arlichino (Heidelberg, 1718). Il Molmenti riferisce di un Trap-
                                                             polino al tempo di Zuan Polo, con il quale il Quadrio addirit-
                                                             tura lo identifica.
                                                               Verso la metà del Seicento, il tipo venne affermandosi
                                                             per merito di G. B. Fiorillo, figlio del più famoso Silvio, che
                                                             faceva parte dei “comici affezionati”, e alla fine del secolo
                                                             con Bartolomeo Falconi, attore nella compagnia del duca di
                                                             Mantova.






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