Page 153 - Maschere_Motta
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Spezzaferro





                                                                        ra le maschere che ripetevano il tipo del Capita-
                                                                        no burbanzoso e millantatore, e che divennero
                                                               F F popolarissime nel teatro europeo del primo Sei-
                                                               cento, quando il continente era percorso dalle soldatesche
                                                               spagnole, Spezzaferro incontrò soprattutto il gusto dei
                                                               francesi, per la sua comicità venata di tristezza. Lo presentò
                                                               per la prima a Parigi l’italiano Giuseppe Bianchi, giunto nel
                                                               1639 con una compagnia di comici improvvisatori.
                                                                 Portava vistosi baffi e sul capo un tricorno grigio
                                                               sormontato da un impertinente pennacchio: minacciava
                                                               continuamente massacri.
                                                                 Può precisare il carattere di Spezzaferro un episodio
                                                               accaduto a Versailles un giorno del 1680, mentre la Corte
                                                               commentava la morte del Bianchi. «Assomigliava a me!»
                                                               esclamò il medico M.ma il Delfino, pronto, gli rispose:
                                                               «Affatto! Lui non ha mai ucciso».
                                                                 Ai temerari dell’antichità si arrendevano le dee, e fu per
                                                               estro  che l’Ariosto  volle presentare il  paladino  Orlando
                                                               innamorato infelice: Spezzaferro, dal punto di vista
                                                               amoroso, è arrivato invece all’ultimo  gradino. Quando
                                                               chiede  ad  Arlecchino,  «re  per  caso»,  che  gli  sia  affidato  il
                                                               comando di una fortezza, si sente rispondere: «Come potrai
                                                               tenerla, tu che non sei riuscito a tenere tua moglie?».
                                                                 Divertì per mesi e mesi Parigi la scena di Spezzaferro che,
                                                               entrato in un negozio per comprarsi una camicia, e non
                                                               volendo ammettere di essere soggetto alle necessità di
                                                               tutti gli altri mortali, spiega al merciaio che, in un accesso
                                                               d’ira, gli si era rizzato il pelo al punto di ridurre la tela a un
                                                               colabrodo.






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