Page 149 - Maschere_Motta
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Servetta
l personaggio della Servetta era stato comunque
uno dei ruoli presenti nella commedia dell’arte fin
I I dalle origini sotto i nomi più svariati; la Servetta più
antica risale alla metà del ‘500 e compare, con il nome di
Franceschina (o Francesquine) nelle incisioni della Raccol-
ta Fossard, una delle principali testimonianze iconografi-
che della commedia dell’arte.
Uno dei ruoli principali del teatro italiano (gli è uguale
in Francia, sia per il significato, e il modo brioso che per
l’importanza, il ruolo della suivante e servante o infine
soubrette, per il quale scrivono, supponiamo, Molière
e Marivaux). Il tipo, di solito giovane e di fondo classico,
appare, o se vogliamo riappare, nella commedia letteraria
del nostro Rinascimeto: quasi sempre i suoi compiti sono
quelli d’aiutare con furberia muliebre di stratagemmi
gli amori contrastati e di parodiare insieme con gli altri
servitori i dialoghi degli innamorati.
Più tardi, il ruolo sarà indicato definitivamente come
quello della “Servettd’ dalla Commedia dell’Arte, in cui la
scaltra e loquace femminetta si chiamerà svariatamente,
Ricciolina o Diamantina o Colombina, e avrà per compa-
gno nell’intrigare, o per avversario, Arlecchino o Brighella.
La “Servetta” resterà naturalmente, ma con più denso
contenutismo umano, nel teatro di Goldoni, in cui
splendidamente raffigurata a Venezia da Maddalena
Marliani e a Parigi da Camilla Veronese (figlia del
capocomico Carlo Veronese) sarà la Corallina della
Castalda e di altri copioni: la Mirandolina della Locandiera,
e la Camille de Les aventures de Camille et Arlequin, cioè
della trilogia in italiano, (con Zelinda e Lindoro).
Il personaggio di Marionette che compare nella Vedova
scaltra di Carlo Goldoni è la versione raffinata di Colombina.
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