Page 117 - Maschere_Motta
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Pantalone
M aschera classica del vecchio veneziano se-
condo una tradizione alle origini abbastan-
M za rispettata, e fra le più antiche della Com-
media dell’Arte essendo citato in un processo del 1565 e fra
i protagonisti dello scenario rap- presentato tre anni dopo
alla Corte di Baviera, e ricordato da Massimo Troiano.
In questa composizione è accompagnato già dal cogno-
me classico “de Bisognosi”. In principio, la Maschera era
chiamata Magnifico, quindi prese l’attuale denomina- zione
derivata non si sa bene se da San Pantaleone, uno dei patro-
ni di Venezia, o da “pianta leone” in ricordo dell’abitudine dei
mercanti veneziani di piantare un leone di S. Marco dovun-
que arrivassero, o dai calzoni lunghi e ridicoli che portava
originariamente.
Il cognome esprime uno dei lati del carattere: l’avarizia, la
prodigalità, la ricchezza, la povertà, insomma il danaro, cui
egli completamente obbedisce. Per di più è pedante e con-
servatore.
I colori del costume sono il rosso e il nero, concepiti quasi
simbolicamente ad esprimere la duplicità della Maschera.
Lunghi calzoni a maglia rossi, poi stretti al ginocchio, far-
setto, giustacuore e alla vita una borsa, un fazzoletto, una
lama. La zimarra, prima rossa, è nera; babbucce e berretto
sono di foggia orientale; naso adunco e barbetta a punta si
stagliano nell’ampia maschera nera.
Benché taluni lineamenti di questa maschera già si ritro-
vino nelle figure di libertini creduli, beffeggiati e eterna-
mente malcontenti dell’antico teatro classico, e numerose
analogie già si riscontrino nella figura del bolognese dottor
Balanzone e in alcuni personaggi di Molière quali Gorgibus,
Arpagone e Sganarello, si può senz’altro dire che Pantalone
è, nelle virtù e nei difetti, la maschera nazionale della Sere-
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