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20 - Tra Repubblica e Impero: il Principato di Augusto
rum) fino alle cariche più alte, dalla questura al consolato. Ge-
neralmente i consoli, dopo sei mesi o meno, abbandonavano Il ricambio
la carica, cedendo il posto a sostituti (suffecti), garantendo un dei consoli
ricambio che accontentava un gran numero di aspiranti. Colo-
ro che possedevano almeno 400 000 sesterzi, per diritto di fa-
miglia o per concessione dell’imperatore, potevano aspirare al-
la carriera equestre. I cavalieri potevano diventare governato- La carriera equestre
ri (praefecti) e amministratori del fisco delle province impe-
riali. Potevano inoltre aspirare alla carica di “prefetto del pre-
torio” (capo della guardia personale del princeps) o alla pre-
fettura in Egitto, provincia considerata dominio personale di
Augusto. I comizi persero tutto il loro potere, limitandosi ad I comizi
acclamare i candidati scelti dal senato, a sua volta influenzato perdono potere
dalle decisioni del princeps. Augusto creò anche una fitta rete
di funzionari con i quali controllava l’attività degli organi re- I funzionari
pubblicani e governava le province imperiali. Essi erano no-
minati e dipendevano direttamente da Augusto che dava loro
anche una retribuzione, a differenza di quanto avveniva per i
magistrati della Repubblica che svolgevano i loro compiti gra-
tuitamente. La carriera dei funzionari prevedeva promozioni
per i più meritevoli, che potevano anche aspirare a diventare
membri del senato.
■ L’organizzazione del consenso
Ottaviano riuscì a creare attorno a sé un clima di consenso e Il clima di consenso
di riconoscenza, grazie al ristabilimento della pace dopo anni e l’attività
di lotte intestine, di persecuzioni tra avversari politici e di in- propagandistica
stabilità amministrativa. Tale consenso fu anche frutto di un’in-
cisiva attività propagandistica.
Augusto si presentò come il restauratore del vecchio ordine, L’opera
degli antichi valori morali e religiosi. Tali messaggi venivano moralizzatrice
ampiamente diffusi attraverso tutti i canali della comunicazio- di Augusto
ne allora disponibili (epigrafi, monete, oggetti d’arte e monu-
menti), oltre che dall’attività del circolo di Mecenate che rac- L’attività del circolo
coglieva i massimi artisti e letterati del tempo, come Virgilio, di Mecenate
Orazio, Livio, Tibullo, Properzio. La restaurazione religiosa, ol-
tre che dal ritorno ai culti arcaici (Augusto fece restaurare vec-
chi templi in rovina e riorganizzò i collegi sacerdotali di cui egli
stesso fece parte), fu caratterizzata dalla nascita di forme di cul-
to della persona del principe che, spontanee in Oriente, furo- Il culto del principe
no associate in Occidente e in Italia alla dea Roma. Il nuovo
equilibrio garantì una ripresa generale della vita civile e dell’e- La ripresa della vita
conomia; furono restaurati vecchi edifici e ne furono costruiti civile ed economica
di nuovi per abbellire la città di Roma. Sorsero numerosi tem-
pli, basiliche, piazze e portici (il Pantheon, il teatro di Mar-
cello, l’Ara Pacis).
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