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20 Tra Repubblica e Impero:
il Principato di Augusto
L’ultimo secolo della Repubblica, percorso da conflitti civili e instabilità politica,
aveva messo in evidenza l’inadeguatezza del sistema di governo romano.
Tutti sentivano il bisogno di una pacificazione. La classe dirigente
non ammetteva la cancellazione delle istituzioni e considerava la monarchia
assoluta come una negazione della libertà. Ottaviano comprese questa
situazione: il suo potere, ottenuto tramite il cumulo di diverse magistrature,
con prerogative giuridicamente definite, fu incentrato sul rispetto formale
delle tradizioni istituzionali repubblicane e non trasmissibile ereditariamente.
La solidità del governo di Augusto (titolo ottenuto dal senato) fu determinata
dalla larga adesione del popolo al suo programma e dal senso
di riconoscenza per l’instaurazione della pace. Augusto e i suoi più stretti
collaboratori si impegnarono in una capillare attività ideologico-
propagandistica, di cui furono cardini la pace civile (Pax Augusta), il recupero
e il rinnovamento della storia gloriosa di Roma, il nuovo ordine morale
e la ripresa della religione tradizionale, messaggi diffusi soprattutto da letterati
e artisti protetti da Augusto stesso.
Augusto princeps
Dopo la vittoria di Azio contro Antonio, Ottaviano cercò di con- Il senato conferisce
solidare il suo potere, evitando atti che potessero farlo sospetta- a Ottaviano il potere
re di aspirare al dominio assoluto. Nel gennaio del 27 a.C. il se- militare e il governo
nato gli confermò le funzioni precedenti e gli conferì un potere di alcune province
militare (imperium) decennale e il governo di alcune province;
ricevette inoltre il titolo di Augusto (termine che indicava un’au- L’autorità sacra:
torità quasi sacra, sottolineandone la dignità) e altre onorificen- il titolo di Augusto
ze simboliche. Dal 31 al 23 a.C. fu ininterrottamente console; non
potendo avere il consolato a vita, si fece assegnare, nel 23 a.C.,
un imperium proconsulare maius et infinitum, cioè un ampio
potere senza limiti temporali sulle province e sull’esercito, su-
periore a quello dei proconsoli, oltre alla tribunicia potestas, cioè
la totalità dei poteri dei tribuni, con diritto di veto e facoltà di pro-
porre e far approvare le leggi che egli stesso, come princeps se-
natus (capo del senato), aveva il diritto di votare per primo. Nel
23 a.C. erano dunque poste le basi costituzionali del Principato; Le basi costituzionali
altre connotazioni essenziali del nuovo regime prenderanno cor- del Principato
po in seguito, per esempio il pontificato massimo nel 12 a.C. al-
la morte di Lepido e il titolo di “padre della patria” nel 2 a.C.
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